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HAIR

Regia di: Milos Forman
Attori: John Savage, Treat Williams, Beverly D'Angelo, Annie Golden, Dorsey Wright, Don Dacus e Nicholas Ray
Titolo originale: Hair
Origine: USA 1979
Distributore: Istituto Luce
Link: www.luce.it
Durata: 121’
Musiche di Galt MacDermot su libretto di James Rado e Gerome Ragni
Programmato in riedizione dal 6 agosto 2004

Hair, quindi capelli. In Italia, nel 1967, epoca della messa in scena del musical, quelli coi capelli lunghi, i cosiddetti "capelloni", cominciano appena a essere accettati e come sempre è la musica a fare da traino a una nuova cultura che si sta diffondendo, pochi mesi prima dell’esplosione studentesca. Il Festival di Sanremo ha inserito solo un anno prima i cantanti e i gruppi beat, l’Equipe 84, i Ribelli, Caterina Caselli, addirittura gli Yardbirds. Sanremo ’67, l’anno della morte di Luigi Tenco, consacra sdoganandoli i Rokes, Marianne Faithfull, Riki Maiocchi, Sonny & Cher, gli Hollies, i Bachelors, Antoine, Gian Pieretti, i Giganti, Los Bravos. E pensare che c’è chi canta: Le vostre idee son corte quanto lunghe son le vostre chiome (Don Backy), ma anche: Sulla fronte i capelli ci scendono giù, ma non li taglieremo più... i capelloni son qui per fare chiasso notte e dì (Camaleonti), Chi vi credete che noi siam, per i capelli che portiam (Nomadi), È questa la lezione che ti dà il capellone, lui grida siamo fratelli, fermiamo tutti i macelli (Michel Polnareff). Solo per citarne alcuni. Se questo è clima nel nostro paese, gli americani stanno facendo i conti sulle sempre più numerose bare avvolte nelle bandiere che arrivano dal Vietnam. Il rifiuto della violenza, la cultura della beat generation, le manifestazioni contro la guerra e naturalmente gli hippy e la musica, Bob Dylan, Joan Baez.
Poi questo musical, che diventa la bandiera dei giovani che rifiutano la cartolina che li chiama alle armi, che rifiutano le regole del sistema, le sue ipocrisie, le convenzioni e il perbenismo borghese. Hair, il musical, scandalizza Brodway gli Usa, presentando gli attori, alla fine del primo atto, completamente nudi. In Italia denudano solo la parte superiore del corpo, ma le denunce fioccano comunque. Milos Forman si innamora del musical dopo averlo visto off-Brodway nell’autunno del 1967 e cerca di portarlo in scena, senza successo, a Praga. Tornato negli States, lo considera il suo progetto primario cinematografico, ma poi realizza Taking Off e solo dopo gli Oscar di Qualcuno volò sul nido del cuculo riesce a trasformare Hair in film. Hair si lega all’attualità perché, a guardar bene, poco è cambiato dal 1967, l’era dell’Acquario (per citare una canzone del film) non ha risolto i problemi dell’umanità, così come la luna in settima casa e Giove allineato con Marte non hanno guidato il pianeta verso pace e amore.

Marcello Moriondo

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