MYSTERIOUS SKIN

Regia di: Gregg Araki
Montaggio e sceneggiatura: Gregg Araki
Attori: Joseph Gordon Levitt, Brady Corbett, Michelle Trachtenberg, Bill Sege, zane Huett, Mary Lynn Rajskub e Elizabeth Shue
Titolo originale: MYSTERIOUS SKIN
Origine: Usa 2004
Distributore: Metacinema
Link: www.metacinema.it www.fortissimofilms.com
Durata: 99’
Programmato dal 3 giugno 2005

Dopo J. T. Leroy, un altro trauma infantile esplorato da Gregg Araki nel suo ottavo film. Il piccolo Brian si sveglia col naso che gronda sangue, senza ricordare cosa è successo e perché si trova in quella cantina. Da qui un percorso attraverso la nuova America vista dagli adolescenti. "Ho amato molto, dice Araki, il modo in cui Scott Heim ha inserito questa storia nella mitologia americana, scegliendo ad esempio che il personaggio del pedofilo fosse un allenatore di baseball. Si è veramente nell’America profonda, in pieno Kansas". Il regista ha iniziato il suo lavoro nel cinema indipendente con una triologia chiamata "L’apocalisse adolescente". Dei tre film Totally F***ed up (1993), The Doom Generation (1995) e Nowhere (1997), solo il secondo è arrivato sui nostri schermi, grazie al suo passaggio alla Mostra di Venezia. La distruzione dell’adolescenza americana sembra continuare in questa pellicola, che non risparmia di mostrare le sempre più marcate differenze culturali e sociali di una società, quella made in Usa, che dopo l’11 settembre sembra avere un solo punto comune, la bandiera a stelle e strisce. Araki queste differenze le ha vissute sulla propria pelle, sempre alla ricerca di finanziamenti, per lo più indipendenti trovati all’estero, atti a realizzare i suoi film.
Del resto, il regista di origini orientali, prima di sbarcare a Los Angeles abitava in un quartiere degradato di Santa Barbara chiamato Golida. "C’è molto in comune, dice, tra Golida e l’America profonda. Ho filmato il Kansas nella valle di San Fernando, a 15 miglia dalla mia abitazione. Solo per il fatto che si vive a Los Angeles non si deve pensare di essere abbastanza lontani da quella che chiamo "America profonda".

L’unica differenza tra questo film e la trilogia sull’adolescenza, è che qui Araki abbandona la delirante trasgressione che lo contraddistingueva, regalandoci un’opera comunque forte, ma in qualche modo consolatoria.

Marcello Moriondo

 

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