MATCH POINT
Presentato in concorso al Festival di Cannes 2005

Regia di: Woody Allen
Attori: Scarlett Johansson (Nola Rice), Jonathan Rhys Meyers (Chris Wilton), Emily Mortimer (Chloe Hewett Wilton), Matthew Goode (Tom Hewett), Brian Cox (Alec Hewett), Penelope Wilton (Eleanor Hewett), Ewen Bremner, James Nesbitt e Rupert Penry-Jones
Sceneggiatura: Woody Allen
Produttori: Letty Aronson, Gareth Wiley e Lucy Darwin
Co-Produttori: Helen Robin e Nicky Kentish Barnes
Produttore esecutivo: Stephen Tenenbaum
Co-Produttori esecutivi: Jack Rollins e Charles H. Joffe
Fotografia: Remi Adefarasin B.S.C
Scenografie: Jim Clay
Montaggio: Alisa Lepselter
Costumi: Jill Taylor
Casting : Juliet Taylor, Gail Stevens C.D.G e Patricia Kerrigan Di Certo
Titolo originale: Match Point
Origine: Gran Bretagna 2005
Distributore: Medusa
Link: www.medusa.it www.hanwayfilms.com www.matchpoint.dreamworks.com
Durata: 124’
Programmato dal 13 gennaio 2006

A Londra c’è un insegnante di tennis, Christopher. E’ un tipo competitivo e ha per fidanzata Chloe, una ragazza gentile e dell’alta società. Proprio il padre di lei gli affida un buon lavoro e progressivamente si ritrova allontanato dal tennis, da quel mondo che gli piaceva tanto e che man mano abbandona per una vita sempre più agiata, grazie ad un lavoro finanziario molto ben pagato. Per quanto tanto innamorato, e con un lavoro che non glielo permetterebbe proprio per via di chi quel lavoro gli ha procurato, si mette a corteggiare Nola, aspirante attrice americana, fidanzata di Tom, che è il fratello di Chloe. Fra tutti si discute soprattutto di fortuna, prendendo come spunto la carriera di Nola, che non sta andando per il verso giusto. Insomma galeotto fu il provino di Nola, che alla Royal Court viene scartata. Poi un drink: è proprio lì che Nola in maniera preveggente spiega a Chris che lui farà molta carriera, se non rovinerà tutto con le sue mani. E infatti puntualmente i due si ritrovano, nella scena migliore e più "calda" di tutto il film, sull’erba sotto la pioggia. Ormai dei due è chiaro che in questa relazione clandestina è lui ad aver perso la testa. E la suocera Eleanor parla troppo a ruota libera e in modo imbarazzante di quanto vorrebbe diventare nonna. Nonostante lui sia sposato, i due amanti vanno avanti con sessioni di fuoco. E per quanto stiano attenti, lei resta incinta. Al contrario della moglie che pure vorrebbe rimanere gravida, ma non ci riesce nonostante innumerevoli tentativi e visite specialistiche. Naturalmente l’amante incinta lo mette alle strette, dicendogli che è ora di lasciare la moglie. Ma quello tentenna, nel dubbio amletico di chi deve scegliere tra l’amore e il lusso, anche se tendenzialmente ormai propende per il secondo. Nola insiste, è diventa gelosa della moglie di Christopher, e pur essendo il fatto di cercare di avere un bambino puramente meccanico, non lo sopporta. Insomma Chris si ritrova invischiato in una situazione più grande di lui e vede come unica soluzione l’omicidio dell’amante. Con un groviglio tipico del Woody Allen pasticcione, carica il fucile, uno dei tanti che il ricco suocero tiene per le battute di caccia, per mettere in atto un piano complicato per far fuori Nola. Ormai ha collezionato una serie enorme di sbagli e solo la fortuna potrà aiutarlo.

 

 

Woody Allen si era già occupato di tennis in Io e Annie, e adesso racconta di come tu vinci o perdi semplicemente per un caso impercettibile, come quando la pallina da tennis picchia la rete e si ferma per un momento sulla rete e non sai se cadrà di là e vincerai o se cadrà di qua e perderai, metafora del destino, con una musichetta anni ’20, un’aria di Donizetti molto leggera che sottolinea i vari passaggi di ambienti e situazioni, per un gran bel film di solido sviluppo narrativo. Al regista piacciono le alternanze, come nel precedente Melinda e Melinda dove la vita si divideva tra commedia e dramma e adesso la commedia vira al thriller, ma con risultati incredibilmente migliori. Già in Crimini e misfatti si era interessato, solo altro noir nella sua filmografia, ai dilemmi morali di un omicidio, presente in chiave comica anche in Misterioso omicidio a Manhattan. Qui non c’è nulla di comico e la risata, quando c’è, è amara e ironica. Piuttosto emerge una ferocia cinica e senza regole, priva di ogni scrupolo morale, dove un macchiavellico cinismo rimarrà sicuramente impunito. E’ un gioco senza regole perché vince soltanto chi sta al gioco, e non guarda in faccia a nessuno, è arrampicatore sociale ambizioso, e possibilmente è fortunato. Allen descrive una upper class londinese che decide le sorti di un qualsiasi ma talentuoso ragazzo della classe media e lo avvia verso una carriera di ricchezza ma priva di libertà. Allora Christopher riversa il suo bisogno di aria fresca in Nola, l’unica incapace di adeguarsi alle regole prestabilite da altri.

Maurizio Ferrari

Fino al 6 luglio 2006 questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti e successivamente nell'archivio.

 

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