IL VENTO CHE ACCAREZZA L’ERBA
Presentato in concorso al Festival di Cannes 2006

Regia di: Ken Loach
Attori: Cillian Murphy (Damien O’Donovan), Padraic Delaney (Teddy O’Donovan), Liam Cunningham (Dan), Orla Fitzgerald (Sinead), Mary Riordan (Peggy), Mary Murphy (Bernadette), Laurence Barry (Micheail), Damien Kearney, Frank Bourke, Myles Horgan, Martin Lucey, Aidan O’Hare, Shane Casey, John Crean, Mairtin de Cogain, Keith Dunphy, Kieran Hegarty, Gerard Kearney, Shane Nott e Kevin O’Brien
Sceneggiatura: Paul Laverty
Fotografia: Barry Ackroyd
Montaggio: Jonathan Morris
Musica: George Fenton
Scenografo: Fergus Clegg
Casting, Oonagh Kearney
Produttore: Rebecca O’Brien
Produttori esecutivi: Ulrich Felsberg, Andrew Lowe, Nigel Thomas e Paul Trijbits
Titolo originale: The Wind that Shakes the Barley
Origine: Irlanda, Gran Bretagna, Germania, Italia e Spagna 2006
Distributore: Bim
Link: www.pathe-uk.com www.sisteenfilms.co.uk www.bimfilm.com www.diaphana.fr www.altafilms.es www.cineart.be www.prooptiki.gr
Durata: 126’
Produzione: Sixteen Films, Matador Pictures, Regent Capital, UK Film Council, Irish Film Board, Filmstiftung Nordrhein-Westfalen, Element Films, BIM Distribuzione, EMC Produktion, Tornasol Films, Diaphana Distribution, Pathe Distribution, Cineart, TV3 Ireland, Film Coopi production
Programmato dal 10 novembre 2006

Dopo la Spagna di Terra e liberta’, e il Nicaragua di La canzone di Carla, Ken Loach torna a parlare di un’altra ferita storica, non ancora rimarginata nonostante il "cessate il fuoco" dell’Ira, quella nordirlandese. Anche in The Wind That Shaker the Barley (titolo di una canzone popolare indipendentista irlandese) è dato un "cessate il fuoco", stavolta dal gruppo parlamentare capeggiato da Michael Collins, solo che e’ legato all’accettazione, da parte irlandese, della sudditanza a sua maestà britannica. E’ inevitabile una scissione nell’Ira. C’è chi accetta di obbedire alle direttive dei loro rappresentanti in parlamento, e c’è invece chi non digerisce la cosa in quanto repubblicano e decide di proseguire la guerra contro gli inglesi e i "traditori" collaborazionisti. Le famiglie si dividono e i fratelli combattono uno contro l’altro nelle due diverse fazioni. Significativo il passaggio dalla partita di cricket all’addestramento per la resistenza, utilizzando le stesse mazze come fucili.

 

 

Loach, com’è nel suo stile, mette tutto in discussione ed esaspera le contraddittorie posizioni. Si dibatte molto nel film, riunioni su riunioni alla ricerca di una soluzione comune impossibile da trovare. Troppo sangue, troppa violenza ha scosso il cuore degli irlandesi. C’è chi non vuole dimenticare e quindi non perdonare e chi proprio a causa di ciò’ teme che questa violenza si ripeta. La storia ci ha detto che le ragioni dei primi e i timori dei secondi si sono avverati. E chi si nascondeva per sfuggire alla giustizia degli invasori, per un assurdo ingranaggio, diventa a sua volta carnefice e alla ricerca di prede da stanare. Difficile non pensare agli attuali invasori in Medio Oriente e agli oppositori del vecchio regime divenuti collaborazionisti. "La lotta per l’indipendenza di un paese, dice Loach, è divenuto un tema ricorrente al cinema. E’ sempre un buon momento parlarne, dato che ci sono sempre degli eserciti di occupazione da qualche parte, ai quali dei popoli resistono. E non serve che precisi in quale località la Gran Bretagna ha attualmente, e illegalmente, un esercito d’occupazione."

Nell’osservare le scorribande delle squadracce militari inglesi vengono alla mente i film che da noi hanno descritto il ventennio fascista, segno che tutto il mondo e’ paese e i valori della Resistenza sono gli stessi a Milano come a Belfast, con tanto di lettere dei condannati a morte.

E’ un film violento ma anche commovente, con punte di poesia e sentimentalismo che catturano lo spettatore.

Marcello Moriondo

Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche nell’archivio.

 

home mail