VOGLIAMO ANCHE LE ROSE
Presentato al Festival di Locarno 2007, Torino 2007 e Bergamo Film Meeting 2008

Regia di: Alina Marazzi
Attori: Anita Caprioli, Teresa Saponangelo, Valentina Carnelutti
Sceneggiatura: Alina Marazzi
Fotografia: Mario Masini
Montaggio: Ilaria Fraioli
Scenografia: Gaia Giani
Sound designing: Benni Atria
Montaggio del suono: Francesca Genevois
Animazione e titoli: Cristina Diana Seresini
Supervisione ai testi: Silvia Ballestra
Ricerca immagini d’archivio: Riccardo Lacche’ e Annamaria Licciardello
Consulente storico: Diego Giachetti
Fotografie di repertorio: Paola Agosti
Missaggio: Paolo Segat
Editor musicale: Paine’ Cuadrelli
Consulenza musicale brani di repertorio: Mauro Ermanno Giovanardi
Produttori: Gianfilippo Pedote, Francesco Virga, Andres Pfaeffli e Elda Guidinetti
Origine: Italia e Svizzera 2007
Distributore: Mikado
Link: www.vogliamoanchelerose.it www.mikado.it
Durata: 87’
Produzione: Mir Cinematografica S.r.l, Rai Cinema, Radiotelevisione Svizzera di Lingua Italiana, Cult - Fox Channels (Italia), Ventura Film (Svizzera) e con la partecipazione di AAMOD
Programmato dal 7 marzo 2008

Tutto parte dai diari privati di tre giovani donne degli anni Sessanta e Settanta, conservati nell’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano. Nel diario della prima, del 1964, la diciottenne Anita è una brava ragazza proveniente da una famiglia bene. E’ molto timida e vive tutte le frustrazioni di chi ha vissuto in una cultura di valori strettamente borghesi, con blocchi psicologici ormai difficili a credersi. Soprattutto scopre di ritrovarsi sessuofobica, quando si ritrova consapevole che nel mondo certamente esiste anche una mentalità diversa. Il secondo diario è di Teresa, che invece l’amore e il sesso li ha già scoperti. E’ rimasta incinta, passata dai piaceri dell’amore alla necessità di abortire, previo viaggio a Londra su un aereo pieno di ragazza col pancione. Dalla tragedia e paura di cannule che aspirano di tutto, passa alla consapevolezza che la libertà è in suo diritto e che non se la deve godere di nascosto. Valentina è di Roma ed è militante femminista, attiva nei circoli e collettivi. Il suo diario del 1979 raccoglie più una voglia di volere fare tante cose. Si sente piuttosto frigida. Vede le altre donne in termini di clitoridee e di vaginali. I rapporti delle donne nel femminismo sono quello che più le sta a cuore.

 

 

Il documentario spiazzante di Alina Marazzi, finora malto famosa per il sorprendente Un’ora sola ti vorrei (Miglior documentario al Festival di Torino 2002), prende titolo da un celebre slogan femminista, "Vogliamo il pane ma anche le rose", delle operaie tessili del Massachusetts in sciopero nel 1912, poi motto delle femministe degli anni ’70 e titolo di una rivista legata al movimento. I materiali di repertorio provengono da cineteche, archivi audio-visivi e fototeche: ci sono i documentari dell’epoca, le pubblicità, i dibattiti sulla posizione delle donne all’interno della famiglia, soprattutto di quelle che vanno anche a lavorare. Si scopre la consapevolezza di un tempo passato che per certi versi adesso ce la sogniamo. Le battaglie civili e i piccoli fatterelli privati vengono messi in primo piano, a rappresentare meglio di tanti eventi storici ed epocali la cognizione del proprio essere. Il film attraversa il ’68 ma anche il ’76 e il ’78. Rimane quindi un piacevole tuffo nel passato, che restituisce al presente la rivendicazione dei diritti e la riflessione sulla donna nel mondo e si inserisce perfettamente nel dibattito attuale sull’aborto e sulla spinta per modificarne la legislazione, elencando nel finale tutti i passaggi fondamentali che hanno portato a importanti conquiste legislative in materia di protezione dell’integrità femminile in termini di salute, economici, di salario, di stipendio, di rapporti all’interno del matrimonio. Gli anni ’70 sono stati certamente anche manifestazioni e scontri di piazza, ma qui si privilegia il lato rockeggiante, a partire da quel Woodstok in miniatura che fu il festival del Parco Lambro.

Maurizo Ferrari

Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche nell’archivio.

 

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