LA ZONA
Premio Internazionale della Critica (FIPRESCI) al Festival di Toronto 2007 e premiato al Festival di Venezia 2007 come Miglior Opera Prima Luigi De Laurentiis

Regia di: Rodrigo Plà
Attori: Daniel Giménez Cacho (Daniel), Daniel Tovar (Alejandro), Maribel Verdú (Mariana), Alan Chávez ((Miguel), Mario Zaragoza (Comandante Rigoberto), Marina De Tavira (Andrea) e Carlos Bardem (Gerardo)
Sceneggiatura: Rodrigo Plà e Laura Santullo
Fotografia: Emiliano Villanueva
Montaggio: Bernat Vilaplana e Ana García con la collaborazione di Nacho Ruiz Capillas
Musica: Fernando Velázquez
Scenografia: Antonio Muñohierro
Origine: Spagna e Messico 2007
Distributore: Sacher Film
Link: www.sacherfilm.com www.wildbunch.biz
Durata: 94’
Produzione: Morena Films e Buenaventura Producciones
Programmato dal 4 aprile 2008

Alejandro è un ragazzo fortunato: vive ne "La Zona", un quartiere benestante nel centro di Città del Messico, mentre là fuori c’è la miseria più nera delle baraccopoli poverissime. A proteggere il ricco rione ci sono guardie private in ronda perenne e alte mura impediscono ai balordi di oltrepassare il paradiso artificiale. Tutti quelli che vivono nella zona lo fanno per sentirsi più tranquilli, ma in realtà è come se stessero dentro a una prigione. A fronte di poche persone ragionevoli, la maggior parte di loro ha assunto in modo di comportarsi totalmente autonomo rispetto alla legge, preferendo farsi giustizia personalmente piuttosto che chiedere aiuto alla polizia, anzi vista come elemento disturbante rispetto al loro modo di procedere. Anche qualcuno che non la pensa come la maggioranza del gruppo viene tenuto sotto osservazione e non gli viene permesso di uscire dal recinto. Oltre i confini elettrificati c’è il popolo degli esclusi. Tra loro anche tre ragazzini delle borgate, che in una notte buia e tempestosa e con annesso black-out riescono a penetrare nel sobborgo per un furto. Il bilancio è una donna morta e due di loro morti ammazzati e infilati nei sacchi neri della spazzatura per far sparire i cadaveri. Si salva solo Miguel, che riesce a infilarsi proprio nella cantina di Alejandro. Questi lo scopre e tra i due comincia una certa amicizia, realizzata col dialogo. Mentre fuori tutti cercano Miguel per fargli la pelle.

Tutto il film è claustrofobico, come pure lo stile di regia. Tutti i depositari di un qualche potere lo fanno valere, sia quelli della zona sia i rappresentanti della polizia, figure corrotte e altre incorruttibili. Il racconto descrive una quotidianità dove ognuno cerca di inseguire una certa normalità, ma nessuno ci riesce, ognuno prigioniero della propria incomunicabilità. Con tono ironico e corrosivo si da conto di una folle disperazione sociale seguita con determinazione spettacolare e che rifugge il didascalismo o il qualunquismo. .

Maurizio Ferrari

Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti fino al 10 luglio 2008 e successivamente nell’archivio.

 

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