BAMBI E IL GRANDE PRINCIPE DELLA FORESTA - BAMBI 2 - BAMBI II

Regia di: Brian Pimental
Sceneggiatura: Alicia Kirk dal libro di Felix Salten
Titolo originale: Bambi and the Great Prince of the Forest
Origine: USA 2005
Distributore: Buena Vista
Link: www.buenavista.it www.disneyfilm.it
Durata: 72’
Programmato dal 3 febbraio 2006

Bambi è rimasto orfano della madre, cerca di conquistare la fiducia e l’affetto del padre, e adesso tutte le attenzioni quindi devono essere richieste al padre. Lui è il principe della foresta e Bambi è il principino. Il loro rapporto inizialmente non è facile, infatti il padre non è molto contento di badare a suo figlio, prendendo come scusa che già deve badare a tutti gli altri cerbiatti della foresta, soprattutto adesso che è inverno e c’è la neve, ma alla fine accetta di accudirlo fino all’arrivo della primavera, come gli ha suggerito il gufo. Bambi è giovane e si mette sempre nei guai, prima salvato dal papà al volo dall’attacco di tre lupi e poi scacciato nel fiume da una tortora. Finalmente con la primavera arriva Mina, una cerbiatta che una volta conosceva la madre. C’è la puzzola e la tartaruga e il coniglietto, che cerca sempre di svincolarsi dalle quattro sorelle, che lui considera sciocche. Sono tutti amici e intanto Bambi sta diventando grande, cominciando a mettere un inizio di corna. Ritorna dunque il cerbiatto più amato dai bambini e più celebrato di tutti, un seguito di "Bambi" del 1942. Allora e per molto tempo commosse grandi e piccoli. Ma i tempi sono cambiati e riprendere un film mito per cercare di riprodurre il carisma non ha molto senso. Certo è che il protagonista ha superato indenne il tempo, ma il rapporto sentimentale con il cinema odierno appare come minimo improbabile. Se nel primo film Bambi perdeva la mamma ad opera di bracconieri cattivi, qui il padre non ha molta voglia di consolare il cucciolo. Bisognava dunque sostituire la commozione con altri sentimenti e argomenti. E quindi per esempio dargli modo di imparare crescendo. Il disegno è elementare e fa parte della vecchia scuola, riducendo al minimo l’intervento digitale per dare un senso di incantesimo al paesaggio innevato e ai personaggi, in genere tutti amichevoli. Come allora non ci sono personaggi umani visibili. Ferma restando la condiscendenza visiva e un certo perbenismo sdolcinato, semplice è anche la storia, mai insolita e dedicata alla platea dei più giovani, che peraltro rimangono affascinati dalla tenera corsa degli eventi e dalle mille avventure del cerbiatto curioso. Si impara ad ascoltare e ad annusare, ad obbedire al genitore e a volergli bene. Puntuali pure le musiche, anche quelle sul genere classico.

Cinzia Nolasea

Fino al 6 luglio 2006 questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti e successivamente nell'archivio.

 

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