DREAMGIRLS

Regia di: Bill Condon
Attori: Jamie Foxx (Curtis Taylor Jr.), Beyoncé Knowles (Deena Jones), Eddie Murphy (James "Thunder" Early), Jennifer Hudson (Elfie White), Anika Noni Rose (Lorell Robinson), Danny Glover (Marty), Keith Robinson (C.C., il fratello di Elfie), Sharon Leal e Hinton Battle
Sceneggiatura: Bill Condon, basata sul libro e i testi di Tom Eyen
Fotografia. Tobias Schliessler
Scenografo: John Myhre
Montaggio: Virginia Katz
Musica: Henry Krieger
Supervisione alle musiche: Randy Spendlove e Matt Sullivan
Produttori e arrangiatori delle musiche: Harvey Mason Jr e Damon Thomas
Produttore esecutivo: Patricia Whitcher
Produttore: Laurence Mark
Titolo originale: Dreamgirls
Origine: USA 2006
Distributore: Uip
Link: www.dreamgirls-ilfilm.it www.uip.it www.universalstudios.com www.dreamworks.com www.uip.it/Dreamgirls www.dreamgirlsmovie.com
Durata: 130’
Produzione: Laurence Mark Productions, DreamWorks Pictures e Paramount Pictures
Programmato dal 26 gennaio 2007

Il film comincia negli anni ‘60 nel leggendario Detroit Theatre. James "Thunder" Early è stato uno dei primi a dedicarsi al cantare il r&b, ma per quanto sia un innovatore il suo valore viene sottovalutato, preferendogli i brani più commerciali. Diviso tra amori ed eccessi, alternatività e facile consumo, riesce comunque ad entrare nel cuore dell’America bianca nella stessa maniera di Chuck Berry e Little Richard. Il suo gruppo di supporto è un trio che si chiama "The Dreamettes" (che in realtà è l’alter ego cinematografico delle Supremes) ed è costituito da Effie White, Deena Jones, e Lorrell Robinson. Le tre sono amiche, sono dotate di talento e cantano anche piuttosto bene, sebbene inizialmente senza neanche troppa convinzione. Stanno accrescendo la loro reputazione soprattutto per l’abilità loro manager ed ex venditore di auto Curtis Taylor (che in realtà è l’alter ego cinematografico di Berry Gordy jr., il fondatore della Motown), che alla svelta fonda una sua etichetta discografica, la "Rainbow Records". Con questa label mette sotto contratto James Early e anche "The Dreamettes", imponendo però la sostituzione di Effie (che in realtà è l’alter ego cinematografico di Florence Ballard) come cantante, nonostante sia quella con una voce davvero magnifica e capace di fermare lo show per i troppi applausi della sua languida "And I’m telling you I’m not going", con la più piacente Deena Jones (che in realtà è l’alter ego cinematografico di Diana Ross). Anche il nome non va bene, e viene cambiato con quello più elegante di "The Dreams". Viene rivoluzionato anche il vestiario (guanti lunghi e vestitini aderenti) e il sound, modificato da quello r&b al pop, maggiormente remunerativo. Grazie a queste trasformazioni il gruppo sfonda anche presso il pubblico bianco, aprendosi ad un mercato mondiale. Per contrappasso, il successo porta solo disgrazie. James Early fa da apripista al terzetto ma poi, esaurita la sua funzione, viene scaricato. Per finire verso nel precipizio della droga. Lorrell è succube di Early, che però le preferirà sempre con la moglie. Effie combatte con alcol e prostrazione nonostante sia una madre, oltretutto single. Anche Deena si sente schiava del marito Taylor.

 

 

Il film è la versione filmica e molto ambiziosa del musical di successo di Broadway, partito il 20 dicembre 1981 all’Imperial Theatre con 1522 repliche, ed è soprattutto una mitragliata di canzoni in stile Motown e discorsi che diventano canzoni, in un tripudio di costumi e acconciature. Lo sviluppo sembra una scintillante soap-opera in forma di un musical back stage e semi biopic che attraversa gli anni Sessanta per arrivare quasi agli anni Ottanta. La Knowles si rivela capace di una grande recitazione drammatica e soprattutto nelle scene degli anni Settanta sembra proprio di vedere Diana Ross. Anche il cotonato Eddy Murphy risulta una sorpresa, per le innate doti canore. Un contributo notevole è dato anche dalle nostalgiche coreografie di Fatima Robinson, che si incastonano tra rivalità, scontri di potere, bisticci e conflitti di individualità nel mondo senza pietà dello show business. Con le mutazioni sociologiche di discriminazione razziale e disuguaglianze soltanto sullo sfondo, il film è principalmente un ondeggiare di paillettes, chiome e gonnellini, prima di scoprire qual è il vero prezzo del successo.

Maurizio Ferrari

Fino al 12 luglio 2007 questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti e successivamente nell’archivio.

 

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