GENITORI DELL’ALTRO MONDO
Premiato con l’Audience Award al Montréal International Children’s Film Festival 2003, con il 10th Prize for best International Film for teens (Youth) – Strombeek-Bever (Belgium) 2002 e presentato al Giffoni Film Festival

Regia di: Dany Deprez
Attori: Koen de Bouw (Rick Decker), Wendy van Dijk (Rachel Decker), David Geclowicz (Andreas), Fran Michiels (Vero), Wietse Tanghe (Wietse) e Jurre Baguet (Kasper)
Titolo originale: Science Fiction
Origine: Olanda, Belgio e Germania 2002
Distributore: Medusa
Distributore DVD 2005: Medusa
Link: www.sciencefictionmovie.nl www.sciencefictionmovie.be www.medusa.it
Durata: 95’

Diverse domande girano intorno, ma il quesito finale è: i genitori sono alieni o no? Andreas Decker, 10 anni, si trasferisce di città in città, è appena arrivato a Gent e dopo qualche diffidenza iniziale ben presto lega con i nuovi compagni di scuola. A chi gli chiede del suo passato, il bambino racconta ai compagni di aver girato il mondo insieme con i suoi genitori, due importanti scienziati, due biologi che si occupano di esperimenti scientifici. La sua compagna di banco Vero, più che altro un ragazzaccio in gonnella, fa amicizia con lui, ma le sembra che i genitori di Andreas siano dei tipi strani con indosso sempre gli occhiali da sole, anche quando il sole non c’è, sempre troppo occupati dal loro lavoro nella serra, dove stanno facendo qualche tipo indefinito di esperimento con le piante. Siccome non capiscono esattamente di che cosa si tratti, Vero insiste con Andreas per osservarli segretamente e per carpire le loro chiacchierate. Alla fine una sera quello nasconde una ricetrasmittente su un armadio in salotto. Poi va da Vero, che intanto ha convocato anche degli altri compagni di classe. Da quello che dicono parrebbe che le loro ricerche scientifiche d’alto livello siano arrivate allo sbocco finale, buone tanto da poter conquistare il mondo e finalmente coronare col successo incondizionato il loro lavoro presso una compagnia multinazionale. Tanto basta ai ragazzi per tirare le conclusioni del caso, stabilendo che i genitori di Andreas sono dei marziani, anche perché vogliono diventare i maestri dell’universo e vogliono partire col figlio Andreas per mondi lontani, più lontano delle stelle. Forse potrebbero trovare una spiegazione in solaio, dove i genitori lavorano e anche l’unico posto dove ad Andreas è proibito l’accesso, e infatti puntualmente il luogo si rivela un nido di formule chimiche su computer, dall’aspetto incomprensibile ma che si riferiscono ad un progetto dal nome inequivocabile, "linea", che è appunto quanto basta per formare la parola "alien". Thomas è un tipo tutt’altro che imprudente e interpreta la cosa come una coincidenza, ma per Vero è la prova indubitabile della presenza straniera. Hanno un bell’insistere i genitori di Andreas che va tutto bene e che sono dei genitori normali e che anzi dovrebbero essere tutti contenti perché il governo ha appena ordinato 500.000 piante e anzi vogliono distribuire le piante per tutta l’Europa (con un chiaro rimando a L’invasione degli ultracorpi). Insomma, fino alla fine ci si chiede se siano extraterrestri o umani. E’ il momento di partire, ma in aeroporto Andreas scappa con Velo. I due si nascondono nei bagni, dove finalmente il padre fa sapere ad Andreas che si ritrova due genitori dell’altro mondo, ma tutto quel fare ricerche sulle piante era dovuto al fatto che sul loro pianeta tutta la flora era scomparsa e finalmente solo adesso potranno ridare vita alla loro terra. Solo dopo aver visto una sottile membrana bianca sull’occhio, Andreas si rende conto di avere le stesse origini del padre e dice addio ai suoi amichetti e parte coi genitori.
E’ un thriller, con una continua apprensione sfuggente, e un film per ragazzi che prende spunto da una visita aliena, qui mandata in missione con intenti pacifici e senza nessuna intenzione di conquista, ma solo per studiare la vita sulla terra. Da una narrazione accettabile e da uno stile visivo geometrico ad un ritmo del racconto piuttosto movimentato, vengono esaltati i temi del timore dell’abbandono, dell’amicizia e del rapporto genitori-figli, senza soffermarsi troppo su intenti banalmente pedagogici. Il regista Dany Deprez ha debuttato nel lungometraggio con De Bal, nel 1997, raccogliendo diversi premi nei festival internazionali. Il film è ambientato a Gent, dove ha seguito gli studi cinematografici presso l’Accademia Reale di Belle Arti, e tutto il racconto ha un look fortemente futuristico, con una villa moderna dalla struttura metallica e dagli interni di design funzionale e dall’aria enigmatica. Il film è una allegoria sulla tensione e sullo stress del vivere quotidiano, dove i genitori hanno sempre meno tempo da dedicare ai figli e ai loro desideri e al lato tenebroso della loro inventiva.

Extra DVD:
Formato video: 4/3
Audio: italiano e olandese Dolby Digital 2.0
Sottotitoli: italiano per non udenti
Contenuti extra: Selezione diretta di 18 scene, making of, Giffoni Film Festival, percorsi (genitori.doc), crediti, cast artistico, tecnico e doppiatori

Maurizio Ferrari

 

home mail