LE FILMEUR
Presentato nella sezione "Un Certain Regard" al Festival di Cannes 2005

Regia di: Alain Cavalier
Attori: Alain Cavalier, Philippe Davenet, Bernard Crombey, Aubanel, Caroline Laval, Christian Boltanski, Xavier, Danielle Bouilhet, Camille de Casablanca, Thérèse Martin e Alexandre Widhoff
Collaborazione di: Françoise Widhoff
Produttore associato: Fabienne Vorier
Produttore delegato: Michel Seydoux
Titolo originale: Le Filmeur
Titolo internazionale: Filman
Origine: Francia 2005
Link: www.pyramidefilms.com www.flach-pyramide.com
Produzione: Camera One e Pyramide Productions
Durata: 97'

Alain Cavalier costituisce un caso un po' a parte nel panorama cinematografico francese e non solo. Il suo film più famoso è "Therese" (1986), ma anche "Libera me" gode di buona fama. Regista rarefatto e ricercato, non disdegna l'autobiografia. Il primo film di questo genere, "Ce repondeur ne prend pas de message", datato 1978, lo vedeva con la testa fasciata, e affiancato da un cameraman e da un fonico. Il secondo, "La rencontre", del 1996, l'aveva girato da solo in soggettiva. Di lui si sentiva solo la voce e al massimo si vedevano le mani. Adesso finalmente, dopo l'ultima opera del 2002, si mostra in volto. Rende bene il tempo che passa, avendo cominciato a lavorare a questo film nel 1994 documentando fino al 2005 attraverso le circostanze che transitano sulla pelle di tutto il parentado. Si tratta della moglie, del padre, della madre. E' una riflessione sulla realtà, sulle cose, su un gatto affamato che passa. Sono meditazioni, pensieri raccontati a voce alta da un "filmatore" che non esita a mettere in mostra le malattie e il decadimento fisico, come quello della madre, ormai quasi centenaria e che va incontrare nel giorno del suo compleanno.

 

 

Tutto il film è un mettere davanti alla telecamera i fatti di tutti i giorni, che spesso sono piccole cose, oppure che a lui sembrano grandi, come il mostrare il suo naso, mostruosamente deturpato dopo un'operazione, e tutto il conseguente percorso di lenta guarigione. L'occhio con cui guarda la sua vita e quella degli altri è sempre molto ironico e distaccato, consapevole che ogni fatto ha il suo lato divertente, se non addirittura ridicolo. La moglie lo lascia fare mentre quello se ne va in giro per casa mettendo insieme "importanti" minuti di film su minicassette. Non sopporta di vedere le cose sparire: per questo prima prende appunti scritti e poi filma. Il personaggio raccontato in prima persona che ne scaturisce è tenero e a suo modo imprescindibile.

Maurizio Ferrari

 

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