INDIAN-LA GRANDE SFIDA

Regia di: Roger Donaldson
Attori: Burt Munro: Anthony Hopkins, Ada: Diane Ladd, Fernando: Paul Rodriguez, Tom: Aaron Murphy, Fran: Annie Whittle, Bob Higby: Chris Bruno, tassista: Carlos La Camara, Wendy: Jessica Cauffiel, Rusty: Patrick Flueger, Marty Dickerson: Walton Goggins, Jerry: Bruce Greenwood, Otto Donner: Joe Howard, Jim Moffet: Chris Lawford, Mike: Gavin Grazer, Rolly Free: William Lucking, Earl: Eric Pierpoint, Ali: Laurel Moglen e Tina: Chris Williams
Sceneggiatura: Roger Donaldson
Produttori: Roger Donaldson e Gary Hannam
Co-produttore: John J. Kelly
Produttori esecutivi: Megumi Fukasawa, Charles Hannah, Masaharu Inaba, Satoru Iseki e Barrie M Osborne
Fotografia: David Gribble
Montaggio: John Gilbert
Musica: J. Peter Robinson
Supervisore effetti visivi: Kent Houston
Scenografia (US): J. Dennis Washington
Scenografia (NZ): Rob Gillies
Casting (US): Dianne Crittendan
Casting (NZ) :Diana Rowan
Costumi (US): Nancy Cavallaro
Costumi (NZ): Jane Holland
Organizzatori generali: Don Schain e Murray Francis
Titolo originale: the world’s fastest indian
Origine: Nuova Zelanda / Usa
Distributore: Italian International Film
Link: www.iif-online.it www.nzfilm.co.nz www.altafilms.es www.rezofilms.com www.indianlagrandesfida.it www.indianmotorbikes.com
Durata: 127’
Programmato dal 7 aprile 2006

Burt Munro la moto se la costruisce e la mette a punto da solo, fonde da solo i pistoni con il suo stampo e alla fine si ritrova una moto da competizione, una Indian Twin Scout del 1920 da 950 cc. A Springfield nel Massachussets si fabbricano le Indian, le migliori moto del mondo, dice lui, che però è di Invercargill nella Nuova Zelanda. Siamo nel 1967 quando lo troviamo settantaduenne tutto acciaccato, ha l'arteriosclerosi e dovrebbe starsene tranquillo. E' un tipo strano, sostiene che si vive di più andando cinque minuti al massimo che tutta la vita da lumaca, piscia sull'albero di limoni, non ha paura di schiantarsi. Soffre alla prostata. E' un po' malconcio e mezzo sordo. Sente la vecchiaia, ma non demorde, piuttosto che perdere tempo a tagliare l'erba preferisce darle fuoco. Infatti si sta organizzando per andare dalla Nuova Zelanda agli Stati Uniti, dove c'è il posto ideale per battere il record su pista. Si tratta del fondo di un lago ormai prosciugato, a Bonneville, nello Utah, dove c'è il festival della velocità. Il viaggio è un'avventura: in nave prima gli fanno franare di tutto sulla moto imballata, poi nel viaggio in terra d'America il rimorchio si rompe con su l'Indian, i serpenti cercano di morderlo, ma lui ha una sola idea e con quella va avanti. Bonneville Salt Flats è il luogo compatto e asciutto come una tavola., un suolo sacro per l'alta velocità, piatto abbastanza per mettere a repentaglio l'osso del collo.

 

 

E' un personaggio, simpatico, insistente, determinato. Quella è la sua forza davanti alla commissione esaminatrice per i motori da mettere in pista. La moto si rivela un pezzo da museo inaffidabile e vorrebbero impedirgli di partecipare, ma sembra di parlare con un sordo. Alla fine tutti si arrendono per stanchezza e lo fanno correre. Il risultato è il nuovo record di 201 miglia all'ora, pari a 305,89 km/h, tuttora imbattuto per la categoria. Contento e soddisfatto, una gamba arrostita, gli occhiali volati via, un braccio usato come freno, sono il piccolo prezzo da pagare per entrare nella Leggenda. Il film ruota intorno al personaggio più piacione di tutta la storia del cinema, mai un diverbio con chicchessia, compreso quel ragazzo del motel che cerca di ingraziarselo spacciandosi per ragazza e quelli della commissione esaminatrice che lo guardano come si guarda un demente. Il lato sentimentale è dato dal ragazzino vicino di casa, che lo aiuta nelle piccole pazzie da bricolage, e dalle signore che incontra, che gli si concedono piuttosto alla svelta. Il regista mette insieme questo trionfare ed altro, come l'ardire di una impresa da strambi e le immagini della velocità, anche questa folle.

Maurizio Ferrari

Fino al 6 luglio 2006 questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti e successivamente nell’archivio.

 

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