THE LIBERTINE

Regia di: Laurence Dunmore
Attori: Johnny Depp, Samantha Morton, John Malkovich, Francesca Annis, Rosamund Pike, Tom Hollander, Richard Coyle e Trudi Jacksons
Sceneggiatura: Stephen Jeffreys, basata sulla sua opera
Fotografia: Alexander Melman
Musica: Michael Nyman
Produttori esecutivi: Chase Bailey, Steve Christian, Louise Goodsill, Ralph Kamp, Colin Leventhal, Marc Samuelson, Peter Samuelson, Donald A. Starr e Daniel JB Taylor
Produttori: Lianne Halfon, John Malkovich e Russell Smith
Titolo originale: The Libertine
Origine: Gran Bretagna 2005
Distributore: Mediafilm
Link: www.odyssey-entertainment.co.uk www.mediafilm.it www.miramax.com/thelibertine
Durata: 114’
Produzione: Mr Mudd, Odyssey Motion Pictures, Isle of Man Films e First Choice Films
Programmato dal 10 febbraio 2006

Nel prologo il poeta licenzioso e confidente del re John Wilmot preannuncia che non piacerà al pubblico. E tanto per cominciare non è piaciuto al re Carlo II (interpretato da John Malkovich), che l’ha bandito per in anno perché è un cortigiano che offende il suo sovrano. Il suo linguaggio scurrile lo ha spesso messo nei guai, essendo l’emblema dissoluto della buona società inglese della Restaurazione. Il suo servo si chiama AllCock, un nome in linea con il temperamento dissoluto del padrone, il Conte di Rochester, che è stato rimesso in libertà e che adesso si presenta a teatro, dove il re gli chiede consiglio: lo vuole ancora a corte perché il popolo lo segue e il re ha bisogno di appoggi. Il monarca vuole essere celebrato con un’opera letteraria, e l’affida proprio a John: vuole un’opera teatrale e che lo spettacolo sia sfarzoso, splendido e inconsueto. Forte di questo nuovo incarico che l’ha rimesso in pista, John salva dal licenziamento l’attrice Elizabeth Barry, una ragazza promettente ma che lo porterà inesorabilmente alla rovina. A teatro viene riconosciuto da tutti, preceduto dalla sua fama di libertino impenitente. John ha una moglie, che viene adulata in poesia e oltraggiata quando è presente, e questo lei non lo sopporta, e lo lascia. Del resto il conte è innamorato soprattutto del teatro e della sua nuova musa, l’attrice che lo farà diventare ancora più famoso. Si ubriaca spesso è volentieri, gli piace giocare e si dedica all’amore coniugale e più spesso a quello extraconiugale. Si dedica agli altri perché fa ogni cosa con impeto. Però il re non si fida troppo del suo amico conte e lo fa spiare proprio dall’attrice. Davanti all’ambasciatore francese si sta per rappresentare un’opera altamente orgiastica e portata all’eccesso, con falli giganti e dialoghi aperti. Il re è così scocciato del suo comportamento, che ha deciso di ignorarlo. Del resto a John manca poco al trapasso, con il corpo e il viso devastati, pronto a morire poco più che trentenne tra alcol e sifilide. La moglie è l’unico bene e supporto che gli resta. Lui è bravo a scrivere, ma butta via il suo ingegno nella lascivia e nell’autodistruzione, capace solo a svuotare le bottiglie e riempire le donne. Con l’eterno rapporto di amore e odio che lo lega al suo re, raccoglie le ultime forze per fare pubblicamente un discorso di fedeltà al monarca, intervenendo decisamente e in favore del suo sovrano, in un momento in cui questi aveva estremamente bisogno di un appoggio assembleare per il rafforzamento del potere.

 

 

Certo è un film in costume e questo è uno svantaggio, ma dalla sua ha l’attrattiva di essere interpretato da Johnny Depp, considerato l’uomo più sexy e maledetto dell’anno, e per l’argomento trattato, basato sulla commedia Sodom, scritta nel 1670 e considerata il testo pornografico più arcaico. La regia non è decisa e fluida, piuttosto al servizio di una sceneggiatura enfatica, dissestata, dal basso ritmo e poco descrittiva degli umori sociali del tempo. Teatrale e in costume, il massimo dell’anticinematografico, il film è stato tenuto fermo per un paio di anni a causa di motivi di censura e si poggia sull’interpretazione di Depp, qui grande attore e grande icona di narcisista e libertario impenitente contro il falso ragionare.

Maurizio Ferrari

Fino al 6 luglio 2006 questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti e successivamente nell'archivio.

 

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