PROFUMO – STORIA DI UN ASSASSINO
Regia di: Tom Tykwer
Attori: Ben Whishaw, Dustin Hoffman, Alan Rickman e Rachel Hurd-Wood
Soggetto: dal romanzo di Patrick Süskind
Sceneggiatura: Andrew Birkin, Bernd Eichinger e Tom Tykwer
Fotografia: Frank Griebe
Montaggio: Alexander Berner
scenografo: Uli Hanisch
Costumista: Pierre-Yves Gayraud
Produttore: Bernd Eichinger
Co-produttore: Gigi Oeri
Titolo originale: Das Parfum - Die Geschichte eines Mörders
Origine: Germania 2006
Distributore: Medusa
Link: www.medusa.it
Durata: 147’
Produzione: Constantin Film
Programmato dal 22 settembre 2006

Nella Francia del 18° secolo, nel fugace regno degli odori, Jean-Baptiste viene alla luce, rifiutato dalla madre e spedito dritto in orfanotrofio, un luogo dove è difficile sopravvivere perché gli altri bambini ti vogliono fare la pelle. Comunque qui comincia ad accorgersi che il suo naso gli porta grandi sensazioni. Odori e profumi vengono diluiti in lunghe spiegazioni didascaliche fornite da una voce fuori campo. Il protagonista usa il naso come fosse un radar e un laboratorio che gli fornisce analisi molecolari immediate. Per caso si ritrova tra le mani l’inebriante odore emanato dal corpo di una ragazza, avvenimento che lo segnerà per il resto della vita. Poi incontra Giuseppe Baldini, un vecchio profumiere che non è più il prodigio che fu in tempi passati e adesso è sull’orlo del fallimento, con pochissimi clienti e senza speranze di mantenere a lungo il negozio, diciamo la baracca, la moglie e il commesso. E sempre per caso i due si incontrano e si accende la scintilla degli odori, quel ragazzino totalmente ignorante in tutte le materie riproducendogli in un minuto, sotto il naso, una formula segreta e indecifrabile. Si propone come apprendista e nuovo creatore di formule magiche: il maestro non si lascia certo scappare l’occasione di tornare agli antichi fasti e gli insegna quindi tutti i segreti dell’arte profumiera. Dopo una gioventù di stenti, comincia a imparare dal maestro, a leggere, a scrivere, a maneggiare gli alambicchi, a mantenere nel tempo le essenze. Poi lascia il suo precettore per una nuova destinazione: oltre alla distillazione va a Grasse per imparare l’enfleurage, tecnica che consiste nel far seccare lentamente i boccioli dei fiori. Da qui l’ossessione per la creazione di una fragranza senza pari assume una brutta piega, costellata di ragazze morte e con ultima vittima designata Laura, una ragazza che emette un aroma pari alla sua beltà. Il padre di questa ha un sesto senso per il pericolo che si avvicina sempre più e cerca in tutti i modi di proteggerla, in un incubo continuo che lo divora.

 

 

L’appeal del film è discontinuo, infilato tra profumi eccelsi e odori nauseabondi, per trovare l’impossibile odore del distillato del corpo umano. Insegue un sogno irrealizzabile e scopriamo che è totalmente privo di morale, trasformando i suoi esperimenti sempre più in un museo degli orrori in un catalogo delle nefandezze. La sua materia prima è costituita da corpi di giovani ragazze, vergini e purtroppo per loro riluttanti. La situazione finisce molto male, con omicidi a catena, a ritmo esagerato. Ha adocchiato una ragazza dal profumo indicibilmente fragrante e la vorrebbe nella sua collezione di morte ammazzate. L’obiettivo dell’essenza perfetta viene raggiunto a caro prezzo, sia in termini di vite umane che in termini di minutaggio, eccessivo e non giustificato dai risultati, che ne avrebbero guadagnato se solo si avesse avuto il coraggio di tagliare qua e là. Inverosimile anche la magia nel prefinale, operata dagli effluvi di poche gocce di stupefacente pozione, quando nel 1766 a Grasse, nel sud della Francia, una enorme e inferocita folla si aspetta l’esecuzione del profumiere Jean-Baptiste Grenouille, ma tant’è l’invenzione narrativa che si assiste al miracolo sulla pubblica piazza.

Maurizio Ferrari

Fino al 8 gennaio 2007 questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti e successivamente nell’archivio.

 

home mail