LA PRINCESSE DE MONTPENSIER
Presentato in concorso al Festival di Cannes 2010

Regia di: Bertrand Tavernier
Attori: Mélanie Thierry (Marie De Montpensier), Lambert Wilson (François De Chabannes), Grégoire Leprince-Ringuet (Philippe De Montpensier), Gaspard Ulliel (Henri De Guise), Raphael Personnaz, Eric Rulliat, Samuel Theis, Michel Vuillermoz, Judith Chemla, Philippe Magnan, Cesar Domboy, Jean-Pol Dubois, Florence Thomassin e Evelina Meghnagi
Sceneggiatura: Jean Cosmos, François-Olivier Rousseau e Bertrand Tavernier
Fotografia: Bruno de Keyzer
Montaggio: Sophie Brunet
Musica: Philippe Sarde
Scenografo: Guy-Claude Francois
Costumista: Caroline de Vivaise
Produttore: Eric Heumann
Produttore esecutivo: Frederic Bourboulon
Titolo originale: La princesse de Montpensier
Origine: Francia e Germania 2010
Link:
www.laprincessedemontpensier-lefilm.com www.paradisfilm.com www.studiocanal.com www.studiocanal.com/tous-nos-films/films-historique/cid13014/la-princesse-de-montpensier.html
Durata: 139’
Produzione: Paradis Films, Studiocanal, France 2 Cinema, France 3 Cinema e Pandora Filmproduktion production (Germania)

Nella Francia del sedicesimo secolo, durante il regno di Carlo IX e la guerra tra papisti e protestanti, Marie de Mézières è riccha ereditiera e ragazza sposata controvoglia per le esigenze che dettano i giochi di potere con l'anziano e cattolico principe di Montpensier, ma in realtà ha una storia d'amore impossibile col giovane e protestante duca di Guise. E finalmente arriva la tensione con la notte degli Ugonotti. L'onore da difendere è in cima ad ogni preoccupazione, e per questo si fa presto a sguainare la spada per un nonnulla. Soprattutto attraverso il Conte de Chabannes, ormai dedito al pacifismo (come la morale del film, sorta di apologo sull'oggi), si ricostruiscono gli avvenimenti che portano alla mattanza di eretici a Parigi.

 

 

Ha tutte le caratteristiche del film in costume, adattamento di una novella di Madame de La Fayette del 1662, descrizione di una nobiltà che si arrangia stringendo amicizie e relazioni e sposando figlie per rafforzare il proprio potere. Tavernier non è nuovo al film storico, già visitato con Che la festa cominci e La vita e nient'altro, qui dirigendo un film eccessivamente lungo e con una logica di produzione tutta interna al mercato distributivo francese, si oltrepassano abbondantemente le due ore di film e di movimenti avanti e indietro per cantare di come ci si debba arrivare a compromessi per poter andare avanti e non giustificando quindi chi diserta nella guerra degli ugonotti o si sottrae agli obblighi di corte (entrambi gli argomenti al centro delle vicende). Il meglio del film lo si trova nelle scene di battaglia, duelli corpo a corpo con spade e sangue, per un risultato molto realistico.

Maurizio Ferrari

 

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