TRANSAMERICA Attori: Bree: Felicity Huffman, Toby: Kevin Zegers, Elizabeth: Fionnula Flanagan, Margaret: Elizabeth Peña, Calvin: Graham Greene e Murray: Burt Young Produzione: Belladonna Productions Produttori: Linda Moran, Rene Bastian e Sebastian Dungan Produttore Esecutivo: William H. Macy Fotografia: Stephen Kazmierski Scenografie: Mark White Costumi: Danny Glicker Musiche: David Mansfiled Titolo originale: Transamerica Origine: USA 2005 Distributore: Dnc Link: www.transamerica-movie.com www.dnc.it Durata: 103’ Produzione: Contente Film Programmato dal 10 febbraio 2006 Bree è un transessuale in attesa dell’operazione conclusiva per diventare una donna. Adesso non ha completato il passaggio e già veste i panni femminili, va in giro in maniera elegante ma sobria, provando a dare poco nell’occhio e cercando di tenere a freno il suo spiccato senso autoironico. Vive a Los Angeles e si divide tra due lavori per far su i soldi per l’intervento chirurgico. Vuole in tutti i modi essere una donna e le manca solo l’asportazione del pene per esserlo in maniera completa. Con il suo medico discute di quanto potrà essere felice. Ha ancora qualche problema con la voce, s’è già fatta modificare il pomo d’Adamo e gli zigomi. A sconvolgerle i piani arriva a tradimento la telefonata di Toby, un ragazzo balordo alla ricerca di suo padre, quando Bree ebbe una relazione eterosessuale con la conseguenza di aver procreato un figlio. Non vuole conoscerlo né riconoscerlo, ma la psicoterapeuta le dice chiaramente che non darà il permesso e l’autorizzazione legale per l’operazione se prima non chiarirà i rapporti con suo figlio. Disperata, Bree va a New York da Toby e lo cava dal penitenziario, del resto basta pagare un dollaro di cauzione! Il tizio abita in un tugurio, e Bree non gli si dichiara, non gli dice di essere il padre o la madre ma si dichiara missionaria Cristiana dedita alla redenzione e conversione. Da lì i due partono per Los Angeles ma Bree non è per niente contenta, vedendo che il figlio le sta cambiando i programmi. E infatti vorrebbe restituirlo al patrigno da cui Toby è scappato. |
Tra infinite bugie e mistificazioni vicendevoli, il film si regge sul rapporto padre e figlio, disteso nel viaggio di ritorno a Los Angeles, dove peraltro il figlio infila una spiegazione gay de "Il signore degli Anelli" e altre amenità del genere. C’è molta voglia di normalità, che passa attraverso un senso del comico sragionante. Il debutto di Duncan Tucker ha un sapore delicato e riesce a mantenere il discorso lontano da fastidiosi fraintendimenti. Tra le interpretazioni inconsuete, la migliore e di assoluta trasfigurazione è quella di Felicity Huffman, meglio conosciuta come Lynette Scavo nel successo televisivo Casalinghe disperate. Maurizio Ferrari Fino al 6 luglio 2006 questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti e successivamente nell'archivio. |
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