BELLE TOUJOURS-BELLA SEMPRE
Presentato fuori concorso al festival di Venezia 2006

Regia di: Manoel de Oliveira
Attori: Bulle Ogier (Séverine), Michel Piccoli (Henry Husson), Leonor Baldaque (prostituta più giovane), Ricardo Trêpa (barman) e Júlia Buisel (prostituta più anziana)
Sceneggiatura originale: Manoel de Oliveira
Fotografia: Sabine Lancelin
Montaggio. Valerie Loiseleux
Produttori: Miguel Cadilhe e Serge Lalou
Titolo originale: Belle Toujours
Origine: Portogallo e Francia 2006
Distributore: Mikado
Link: www.mikado.it www.emik.it www.icam.pt
Durata: 72’
Produzione: Filbox Producoes e Les Films d’Ici
Programmato dal 8 settembre 2006

Manoel de Oliveira omaggia Luis Buñuel immaginando un possibile proseguimento di "Bella di Giorno", quello che fu il più grande successo commerciale del maestro spagnolo e Leone d'Oro al Festival di Venezia del 1967. E anche chi rende omaggio è un maestro, ultranovantenne capace di creare emozione e magia. Avevamo lasciato Séverine e Henry Husson con un conto in sospeso: Séverine era la "Bella di Giorno" che si prostituiva dalle 14 alle 17 per sfogare tutti i suoi istinti sadomasochistici alla faccia del marito. Quando nel finale della storia il marito era nell’altra stanza, immobilizzato su una sedia a rotelle e incapace di parlare, muto e paralizzato dalla pallottola di un amante di lei, l’insoddisfatto e cinico cliente Henry Husson disse a Séverine che sarebbe andato dal marito a spiegargli che la causa della sua infermità era l’attività mercimoniale della moglie. Soltanto Henry Husson conosce la verità di quel colloquio e 38 anni dopo i due si incontrano nuovamente. Durante un concerto Husson vede casualmente Séverine da lontano e già si sfrega le mani, pregustando l’inevitabile incontro, invece quella scappa stizzita, cercando di evitarlo. Ciò nondimeno quello non molla e dopo una breve ma fortunata ricerca la troverebbe anche, partendo da un bar. Ritorna al bar e racconta la storia di "Bella di giorno". Col barman instaura un dialogo di ricordi e di analisi di quei fatti, con il sadomasochismo che permetteva a quell’insoddisfatta di continuare ad amare il marito. Dopo qualche giorno riesce a trovarla e la convince ad andare a cena insieme, dove finalmente lui le racconterà di quel mistero. Quando finalmente i due si incontrano per la cena, le offre un baciamano accompagnato dal complimento Belle Toujours, che è molto di più di quel Belle de Jour che la accompagnava nei pomeriggi della trasgressione. Si incontrano e riflettono sul passato e sulla gioventù. Adesso la gelida donna borghese è cambiata e ha perso ogni desiderio di perversità. Lui è diventato alcolizzato, mentre la vedova vuole andare in convento con l’anima in pace. Trascorrono la serata coi camerieri che portano i piatti di portata uno dopo l’altro. L’atmosfera si fa sempre più tesa. Lei ha accettato quell’incontro solo per sapere come si svolsero i fatti. Lui era strano allora e pure adesso, e infatti continua in quel gioco sadico nei confronti della donna: quando a fine serata lei gli chiede impaziente di riportare quel monologo segreto col marito, lui le spiega che è perfettamente inutile riferire, perché potrebbe essere il vero o il falso. Fuga stizzita di lei e sorriso soddisfatto dell’appagata crudeltà di lui. E’ un piccolo film sui tempi andati, con due anziani che hanno ancora qualcosa di vitale, ma le cui vite si sono definitivamente separate. L’impressione è quasi di essere in famiglia, talmente si conoscono bene i personaggi e le loro abitudini. Si respira atmosfera di casa, quasi che neanche fossero passati quattro decenni. L’infaticabile de Oliveira a 98 anni per il sequel chiama ancora Michel Piccoli per l’interprete maschile e il suo opposto diventa Bulle Ogier, dopo il diniego netto di Catherine Deneuve, ribaltando l’importanza dei ruoli, che allora avevano una centralità nella figura femminile, ora marginale, spostando lo studio clinico del masochismo di lei sul sadismo di lui, ma mantenendo il reciproco detestarsi. Il film si dilata in pochi centri di interesse, soprattutto il bar e la cena, riducendo la sceneggiatura ai minimi cardini essenziali per centrare il bersaglio del girare intorno a un segreto e mantenendo il racconto nei minimi termini temporali.

Maurizio Ferrari

Fino al 8 gennaio 2007 questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti e successivamente nell’archivio.

 

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