THE BOURNE ULTIMATUM-IL RITORNO DELLO SCIACALLO

Regia di: Paul Greengrass
Attori: Matt Damon (Jason Bourne), Julia Stiles (Nicky Parsons), David Strathairn (Noah Vosen), Scott Glenn (Ezra Kramer), Paddy Considine (Sam Ross), Edgar Romeriz (Paz), Joan Allen (Pamela Landy) e Albert Finney (Dr. Albert Hirsch)
Soggetto: Tony Gilroy basato sul thriller di Robert Ludlum
Sceneggiatura: Tony Gilroy, Scott Z. Burns e George Nolfi
Produttori: Frank Marshall, Patrick Crowley e Paul L. Sandberg
Produttori esecutivi: Jeffrey M. Weiner, Henry Morrison e Doug Liman
Fotografia: Oliver Wood
Scenografo: Peter Wenham
Costumista: Shay Cunliffe
Musica: John Powell
Montaggio: Christopher Rouse
Titolo originale: The Bourne Ultimatum
Origine: USA 2007
Distributore: Universal
Link: www.uip.it www.universalstudios.com www.universalpictures.it www.thebourneultimatum.com
Durata: 114’
Produzione: Universal Pictures in associazione con MP Beta Prods. presenta una produzione Kennedy/Marshall in associazione con Ludlum Entertainment
Programmato dal 1 novembre 2007

L’hanno fatto diventare cattivo perché l’hanno torturato in quanto si rifiutava di seguire un programma pericoloso per qualcuno. Adesso neanche a dirlo è in fuga. Quelli della CIA lo stanno inseguendo e la trappola che gli stanno tendendo prevede di trovare anche i suoi contatti. Un cronista che aveva pubblicato un articolo su di lui sul quotidiano "Guardian" adesso è in pericolo e lui fa di tutto per salvarlo. Si comincia a correre veramente. Arrivano gli agenti con pistole e fucili e corpo a corpo , ma Jason Bourne riesce sempre a sfuggire. Siamo alla Waterloo Station di Londra. Prima di Londra era a Mosca. Poi a Parigi. E lo troveremo anche a Tangeri, Madrid, Berlino e New York. Insomma è in giro per il mondo a far danni, a scappare e possibilmente a vendicarsi. Bourne è perennemente in fuga, e gli riesce molto bene grazie alla sua intelligenza, alla preparazione da agente segreto e al grande allenamento. Sta cercando qualcosa del suo passato, ma il fatto è che non ricorda un bel niente. Forse un certo Daniels saprebbe dargli tutte le risposte, o almeno qualcuna. Dall’altro lato quelli della CIA sono in grado di rilevare tutte le posizioni, le telefonate, le intercettazioni. Come al solito il film si rivela molto spettacolare negli inseguimenti, nei combattimenti, nelle fughe e in tutto quello che riguarda il lato spettacolare della questione. D’altra parte, c’è il lato recondito della faccenda, con Bourne ferito nell’intimo e alla ricerca di un proprio passato e della loro salvezza. Con questo terzo episodio della saga si arriva alla resa dei conti. Con The Bourne Identity del 2002 Jason era spaesato e cercava solo una propria identità. Con The Bourne Supremacy del 2004 voleva vendicarsi di quello che gli avevano fatto passare e adesso riesce infine a ricordarsi di tutto e, nonostante si ritrovi nel centro del mirino, non ha nessuna intenzione di farsi eliminare. Tutti i suoi capi ed i suoi nemici vengono allo scoperto, scoprendo a quali tipi di condizionamento era stato sottoposto per diventare quello che è diventato. Blackbliar è l’organizzazione che gli mette i bastoni tra le ruote già dal primo capitolo: ne è capo Noah Vosen, uomo della CIA senza scrupoli e dalla coscienza sporchissima. Per quanto sembri solo contro tutti, gli danno almeno una mano l’agente Nicky Parson, che se prima ne controllava gli spostamenti a suo danno, adesso lo aiuta in modo determinante a Madrid, e l’agente Pamela Landy, che pretende dagli altri agenti dell’Intelligence un comportamento etico.

 

 

Il personaggio nato dalla penna dello scrittore da bestseller Robert Lundlum viene proposto da Paul Greengrass, già regista del secondo episodio, di Bloody Sunday e di United 93. Per quanto sempre divertente seguire le avventure dell’agente anomalo, con la faccia pulitina ma capace di far secco il nemico con la velocità del barracuda e senza muovere un muscolo più di quelli necessari, vedere ancora l’inseguimento perenne comincia a mostrare segni di ridondanza, ma l’avventura termina qui, dopo che i primi due titoli hanno incassato 500 milioni di dollari. Il film è basato per buona parte su fughe e inseguimenti, con la camera a mano che accentua la tensione e conferisce un stile quasi documentaristico e claustrofobico. Inoltre il montaggio serrato non lascia un momento di pausa. I trucchi sono stati realizzati dalla Double Negative di Londra (già attiva per United 93) e arrivano al numero di 590, includendo l’apporto del computer per qualche aggiustamento del set e dei personaggi. Oltre alla pellicola, è stata usata la digicamera hd Panavision Genesis, tanto cara anche a Mel Gibson per Apocalypto, per alcune scene particolarmente complicate.

Maurizio Ferrari

Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti e successivamente nell’archivio.

 

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