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FAME CHIMICA

Regia di: Paolo Vari e Antonio Bocola

Attori: Matteo Gianoli, Marco Foschi, Valeria Solarino e Teco Celio.

Titolo originale: Fame Chimica

Origine: ITALIA 2003

Link: www.famechimica.it

Distributore: www.luckyred.it

Dalle note di produzione

Piazza Yuri Gagarin. Nella realtà non esiste, ma si potrebbe trovare nella periferia di una qualunque metropoli europea. Piazza Yuri Gagarin è un microcosmo periferico che ci pareva vivo e solidale negli anni delle utopie e che ha finito per raccogliere tutte le tensioni e i conflitti sociali del mondo di oggi.

Per noi è diventata la piazza che abbiamo sottocasa, al quartiere della Barona, nell'estremo sud-ovest di Milano. Marocchini e albanesi - gli immigrati – da una parte, i residenti che incitano all’ordine dall’altra. In mezzo gli ‘zarri’, i giovani del quartiere, che trascorrono pomeriggi e serate intere sulle panchine e quando si vedono costretti a fare i conti con la realtà trovano davanti ai loro occhi un futuro che sembra un vicolo cieco. Qui si incrociano le storie dei protagonisti del film: Manuel (Matteo Gianoli) e Claudio (Marco Foschi) sono due amici che continuano a trovarsi nella piazza dove si sono conosciuti da bambini e dove sono cresciuti insieme, con i ragazzi della periferia urbana. Ormai hanno due vite diverse, uno vive facendo il ‘pusher’ l’altro ha un lavoro ‘regolare’, molto faticoso e mal pagato. Continuano a vedersi e rispettarsi ma le cui strade si dividono anche per l'arrivo di Maya (Valeria Solarino). Sullo sfondo, ma nemmeno troppo, la realtà delle periferie, delle sostanze stupefacenti, delle tensioni razziali, delle intolleranze, che in un crescendo sempre più forte invaderà la vita dei protagonisti del film. Le tensioni sociali che si accumulano nella piazza, eco dei conflitti dell’Italia di oggi, la storia di una lunga amicizia sembra sgretolarsi. Ma appena chiariti gli equivoci tra i due amici, un evento drammatico sembra chiudere le prospettive del giovane ‘pusher’. L’amico decide allora di dare una svolta alla sua vita e di guardare il mondo con occhi diversi.

Fame Chimica è un progetto cinematografico indipendente, curato da un gruppi di amici e autori milanesi: Paolo Vari e Antonio Bocola (regia) Cristina Proserpio (casting e training degli attori) Gianfilippo Pedote (produzione e sceneggiatura) Mladen Matula (direttore della fotografia) Francesco Scarpelli (sceneggiatura), Maurizio Grillo (montaggio). Lo stesso gruppo che nel 1997 aveva realizzato per Filmmaker l'omonimo, fortunato corto da cui il film trae spunto.

Un film molto particolare poiché la produzione, o meglio, la coproduzione è curata dalla Associazione "Gagarin", di cui fa parte il gruppo di "autori", assieme a Ubu Film di Franco Zuliani e con il sostegno della casa di produzione svizzera Cisa. Tutti i realizzatori del film, dagli autori ai tecnici sono coinvolti anche negli aspetti produttivi, anche per fare un film senza perdersi nelle consuete "paludi" del finanziamento pubblico.

La scelta degli attori protagonisti ricalca la "filosofia" del gruppo autoriale sin dal primo "Fame Chimica": l'incontro fra attori professionisti ed esordienti trovati negli stessi luoghi narrati dal film, con particolare attenzione a coglierne il linguaggio.

La colonna sonora di Fame Chimica è curata da Zulù (99posse) , che avrà anche un ruolo importante a margine delle vicende narrate nel film, come se fosse una sorta di cantastorie. Le riprese durano fino alla seconda metà di marzo 2003, su set principalmente milanesi, con una settimana in Svizzera. Nella scrittura Fame chimica accoglie alcune ‘convenzioni’ del cinema per raccontare ambienti e situazioni giovanili - ma più in generale condizioni culturali, psicologiche, sociali del mondo di oggi - che hanno scarsa rappresentazione nei ‘media’ e che quando ce l’hanno è spesso distorta e strumentale.

"Nella scrittura - dicono gli autori – abbiamo cercato di dare una dimensione epica alla storia, per sottolineare il valore simbolico dei personaggi, specchio ed emblema della realtà. Da un lato quindi pensiamo ad una messa in scena realista: nella scelta degli interpreti, nello stile di recitazione, nelle riprese, negli ambienti, nel suono, nei dialoghi, che devono rendere al contesto e ai personaggi la loro ‘verità’. D’altra parte cerchiamo di dare alla narrazione uno sviluppo drammaturgico di forte presa emotiva, con l’utilizzo di tecniche drammatiche ‘decise’ e con scelte musicali di forte personalità".

La necessità di mettere in scena personaggi veri e credibili punta a valorizzare le caratteristiche di spontaneità e di freschezza che appartengono a ‘non attori’ o ad attori giovani. L’aderenza di alcuni interpreti al mondo che viene rappresentato apre spazio all’improvvisazione e riempie di vita vera l’astrazione del copione.

I ‘luoghi’ del film sono ambienti reali, coerenti con le caratteristiche dei personaggi e quindi in grado di fare emergere i significati profondi delle azioni e dei conflitti psicologici che vivono. Il realismo degli ambienti irrompe nella scena anche attraverso rumori e suoni che evochino il mondo in cui vivono dei personaggi.

Le musiche hanno un ruolo fondamentale in un film di giovani e per i giovani. Luca Persico- il leader dei 99 Posse – ha aderito al progetto assumendosi la direzione artistica delle colonna sonora e ha coinvolto altri musicisti, come Pino Daniele, Subsonica, Ludovico Einaudi, Almukawama, il gruppo ‘E Zezi, e altri che con lui danno vita a una colonna sonora vicina alla sensibilità giovanile e capace di sottolineare emotivamente il senso e l’atmosfera del film.

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