ALEXANDRA
Presentato in concorso al
Festival di Cannes 2007

Regia di: Alexander Sokurov
Attori: Galina Vishnevskaya (Alexandra Nikolaevna), Vasily Shevtsov (Denis), Raisa Gichaeva (Malika), Evgeni Tkachuk e Andrei Bogdanov
Sceneggiatura e dialoghi: Alexander Sokurov
Fotografia: Alexander Burov
Scenografie: Dmitri Malich-Konkov
Musica: Andrei Sigle e orchestra sinfonica del teatro Mariinsky
Costumi: Lidya Kryukova
Montaggio: Sergei Ivanov
Produttore: Andrei Sigle
Produttore esecutivo: Dmitri Gerbachevsky
Coproduttore: Laurent Daniélou
Titolo originale: Alexandra (Александра )
Origine: Russia e Francia 2007
Distributore: Movimento Film
Link: www.rezofilms.com www.proline-film.com
Durata: 92’
Produzione: Proline Film e Rezofilms, con il sostegno dell'Agenzia federale per la cultura e la cinematografia della Federazione Russa e del Centro Nazionale della Cinematografia francese
Programmato dal 18 aprile 2008

Una vecchia, Alexandra appunto, finisce su un treno pieno di militari per andare a trovare suo nipote, un ufficiale russo di 27 anni (uno dei migliori della sua unità) di stanza nella repubblica cecena. Ha un biglietto regolare ma sale su quello che invece più che altro si direbbe un carro merci. Nel pieno della notte e in mezzo al nulla il treno si ferma e quei soldati montano un campo militare. Lei si muove male, fa fatica a muoversi. Ma è soltanto la mattina dopo che si capisce il perché una donna era finita in mezzo a tutti quei soldati; andata appunto a trovare suo nipote. Gli mostra un carro, ma lei lo trova terribile, come un po' tutto l'ambiente militare, decisamente in disarmo. Sono in una zona semi desertica ed è tutto impolverato. Hanno finito da poco una qualche guerra e adesso stanno riposando. Infatti non succede quasi niente. Tutto quello che fa è andare avanti e indietro per il campo, giusto per levarsi la curiosità di vedere come si sono piazzati. Il massimo dell'avventura è allontanarsi un momento dal campo per vedere di comprare qualcosa al mercato del paesello vicino. Si sente male, ma viene aiutata da quelli del mercato senza porle nessun problema o senza farle nessuna domanda invadente.

 

 

Si sente stanca, ed è facile paragonare la sua figura alla madre patria, acciaccata, vecchia e spossata ma ancora in piedi, nonostante tutti i patimenti. Soffre ma resiste, consapevole che la strada da percorrere è ancora lunga. Sokurov rappresenta oggi uno dei migliori cantori della grande madre Russia e di tutto il suo territorio, che indaga con documentari e film di finzione. Qui ogni scena, evitando nella maniera più assoluta di raccontare fatti relativi alla guerra, appare come una metafora e una allusione, veicolando anche un messaggio di pace e tolleranza quando si fa amica delle donne cecene, con le quali riflette sulle rispettive condizioni di vita. Il colore è quasi del tutto desaturato e quasi sempre vira al seppia, ed è solo dopo aver pagata la visita e fatta marcia verso casa, che torna anche il colore.

Maurizio Ferrari

 

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