L’AMORE NON BASTA

Regia di: Stefano Chiantini
Attori: Giovanna Mezzogiorno, Alessandro Tiberi, Rocco Papaleo, Alessandro Haber, Ivan Franek e Marit Nissen
Soggetto: Stefano Chiantini
Sceneggiautra: Stefano Chiantini e Rocco Papaleo
Fotografia: Giulio Pietromarchi
Montaggio: Cristina Flamini
Musiche: Piernicola Di Muro
Scenografia: Mariangela Capuano
Costumi: Sabrina Beretta
Produttori: Fabio Antonelli e Selvaggia Sada per Liupo Film
Origine: Italia 2008
Distributore: Mediafilm
Link: www.mediafilm.it
Durata: 84’
Produzione: Liupo Film
Programmato dal 18 aprile 2008

Lui e lei si amano ma non si prendono, mantengono delle distanze che sentono necessarie. Lui è figlio di un magistrato e dopo essersi fatto buttar fuori dal bar dove lavorava come barista per scarso rendimento e abbandono del posto di lavoro, perso nei suoi pensieri di innamorato, adesso passa il tempo scrivendo un racconto fantastico incentrato sul fantasma del padre magistrato ma ormai defunto alle prese con donne focose che vorrebbero aggiustare i processi offrendo il proprio corpo. Lei è un’assistente di volo, che riesce anche a trovare il tempo di studiare in università. Sono una coppia in qualche modo faticosamente assortita, legati da un elastico amoroso. Lui non solo è sceneggiatore ma anche poeta, le dedica versi e la chiama a sé, oppure è lei che lo invita, ma le lontananze rimangono.

 

 

Si tratta di un film morbidoso, una commedia dei sentimenti irrisolti e delle attrazioni. Papaleo è un vedovo che più che impersonare la figura del padre ricopre quella dell’amico. La Mezzogiorno è figlia di Nissen e sua confidente, sposata con Haber, donnaiolo invecchiato e poco piacente, ma ancora di successo. Credibile nel descrivere i rapporti interpersonali, il film fa parte delle storie che non finiscono, cominciano e sono in attesa di sviluppo, che avverrà solo quando i protagonisti avranno finalmente il coraggio di guardare dentro se stessi, facendo parte di una fascia generazionale che sta ancora esplorando e guardandosi in giro, con lei tipicamente affaccendata su più fronti, università, viaggio, lavoro e lui ancora alle prese con l’ombra di un padre che non c’è più e una ragazza che gli vuole stare di fronte. Il film rintraccia una spiegazione anche nelle parole di Italo Calvino "Mi sembra che ormai esistano solo storie che restano in sospeso e si perdono per strada" e trova uno sviluppo narrativo senza stereotipi o romanticismi.

Maurizio Ferrari

Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti fino al 10 luglio 2008 e successivamente nell’archivio.

 

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