LES CHANSONS D’AMOUR
Presentato in concorso al Festival di Cannes 2007

Regia di: Christophe Honoré
Attori: Louis Garrel (Ismael), Ludivine Sagnier (Julie), Chiara Mastroianni (Jeanne), Clotilde Hesme (Alice), Gregoire Leprince-Ringuet (Erwann), Brigitte Roüan (la madre), Alice Butaud (Jasmine), Jean-Marie Winling (il padre), Yannick Renier (Gwendal), Annabelle Hettmann (la cameriera al bar), Esteban Carvajal Alegria (l’amico di Erwann), Sylvain Tempier (un poliziotto) e Guillaume Clerice (un poliziotto)
Fotografia: Remy Chevrin
Montaggio: Chantal Hymans
Musica: Alex Beaupain
Scenografo: Samuel Deshors
Costumista: Pierre Canitrot
Produttore: Paulo Branco
Titolo originale: Les Chansons d’amour
Titolo internazionale: Love Songs
Origine: Francia 2007
Link: www.bacfilms.com www.myspace.com/leschansonsdamour
Durata: 95’
Produzione: Alma Films production e Flach Film, con la partecipazione di CNC, Canal+, Cinecinema, Cofinova 3 & 4 e Coficup Backup Films

"La partenza", "L’assenza", "Il ritorno" sono i tre capitoli che dividono il film con un insolito Ismaël ormai fidanzato da quasi dieci anni con Julie. Essendo la coppia in crisi, provano a vedere cosa succede con l’esperimento di stare in tre con Alice. La sensualità dei due ragazzi è in qualche modo alterata dal terzo incomodo, questa Alice che vive nell’appartamento di lui. Julie: chiacchierando con la madre, salta fuori che lei non ha disdegnato un incontro di sesso a tre ed entrambe trovano la cosa bizzarra ma sicuramente piacevole. Non le è piaciuta invece la mano sul sedere che Ismaël le ha appoggiato sul didietro, piantandogli una canzone di gelosia. E in una mazzata improvvisa arriva la canzone della morte che danza. Julie stava bene e poi si accascia per un arresto cardiaco irrimediabile. Scopriamo quindi che quelle di Ismaël erano lacrime di coccodrillo, non disdegnando questi prima un rapporto con la barista e poi uno con un amichetto. Probabilmente già era così, visto che è passato solo un mese dalla morte di lui, e poi non voleva avere figli.

 

 

Il film non è leggero e superficiale come sembrava in un primo momento, dando vita a successivi e interessanti sviluppi drammatici. Tipico film francese nei giochi d’amore dei fidanzati, con gli inseguimenti telefonici e le scaramucce verbali, con l’aggiunta del genere musical, dove dal nulla nasce la musica e su quella si innesta il cantato. Il film segue le orme in maniera dichiarata del Jacques Demy di Les parapluies de Cherbourg (Palma d’Oro nel 1964). Il regista e sceneggiatore si sente a suo agio tra le canzoni, che usa come intermezzo nelle scene dove amore, bisessualità, dolore, famiglia e morte sono i temi principali.

Maurizio Ferrari

 

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