COVER BOY-L’ULTIMA RIVOLUZIONE

Regia di: Carmine Amoroso
Attori: Eduard Gabia (Ioan), Luca Lionello (Michele), Chiara Caselli (Laura), Luciana Littizzetto (Luciana), Francesco Maria Dominedò (Mimmo), Gabriel Spahiu (Florin) e Razvan Cacoveanu (Ioan bambino)
Soggetto: Carmine Amoroso
Sceneggiatura: Carmine Amoroso e Gianfilippo Ascione
Fotografia: Paolo Ferrari
Scenografo: Biagio Fersini
Costumista: Alessandro Bentivegna
Montaggio: Luca Manes
Musiche: Marco Falagiani
Produttori: Giuliana Gamba, Augusto Allegra e Arturo Paglia
Produttore esecutivo: Isabella Cocuzza per Paco Cinematografica
Origine: Italia 2007
Distributore: Istituto Luce
Link: www.luce.it www.pacocinematografica.it
Durata: 97’
Produzione: Filand Srl
Programmato dal 21 marzo 2008

"Sarà perché ti amo" in rumeno. Così comincia l'avventura verso l'Italia di Ioan e del suo amico Florin. L’appuntamento è a Roma a piazza della Repubblica. Ma quando? Chiede all’amico sul treno mentre la polizia ferroviaria tedesca li divide. Inizialmente Ioan passa le notti dormendo all’addiaccio, facendosi sempre sloggiare dalla polizia, mancando sempre un posto dove dormire. D’altra parte Michele, l’italiano romano d’Abruzzo vive ai margini della normalità economica e quindi non gli spiace subaffittare una parte della "casa", una catapecchia in disfacimento gestita da una sanguisuga, attrice di cinema o per meglio dire comparsa generica parlante. Ioan parla italiano, è di buona volontà e ha grande manualità. Quando Michele viene licenziato da quella specie di lavoro precario e a termine che gli garantiva una certa tranquillità, comincia a cercare qualche altro lavoro di ripiego. Anche l’altro è messo male, mancandogli un permesso di soggiorno che gli permetterebbe di cercare un lavoro regolare. E infatti quando entrambi si ritrovano senza lavoro, salta quel fragile legame che avevano scambiato per amicizia ormai consolidata, almeno per un momento. Ioan riparte con lavoretti improbabili, come fare il lavavetri ai semafori, finché gli capita l’incontro con una fotografa interessata da quel modello dallo sguardo intenso e dalla faccia pulita, mentre Michele viene riconvocato a fare lavori di pulizie, ma gli andrà male anche stavolta. Per assurdo il loro massimo sogno è quello di essere soci e aprire un ristorante in Romania, insomma proprio il luogo da dove Ioan era scappato per motivi economici.

 

 

Le facce sono tutte di attori poco visti, a parte la Littizzetto, e ciò conferisce una certa fragranza di veracità. Qui si narra la fatica del vivere senza la certezza economica, affidando il futuro ad un destino incerto ed alla speranza, restituendo all’amicizia quel valore fondante che permette di superare difficoltà credute insormontabili. Il titolo rimanda ad una foto di Ioan per una label di abbigliamento, ripresa in fase di fotomontaggio come rielaborazione di una foto di guerra della rivoluzione di Romania. Il film è un low budget girato in formato Sony digital HDV, pervaso da una latente veduta omosessuale e insistito nella cronaca della precarietà dallo stile docufiction.

Maurizio Ferrari

Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti fino al 10 luglio 2008 e successivamente nell’archivio.

 

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