INFAMOUS – UNA PESSIMA REPUTAZIONE
Presentato nella sezione "Orizzonti" al Festival di Venezia 2006

Regia di: Douglas McGrath
Attori: Toby Jones (Truman Capote), Sandra Bullock (Harper Lee), Daniel Craig (Perry Smith), Lee Pace (Dick Hickock), Peter Bogdanovich (Bennett Cerf), Jeff Daniels (Alvin Dewey), Hope Davis (Slim Keith), Gwyneth Paltrow (Peggy Lee), Isabella Rossellini (Marella Angelli), Juliet Stevenson (Diana Vreeland) e Sigourney Weaver (Babe Paley),
Soggetto: basato sul libro di George Plimpton
Sceneggiatura: Douglas McGrath
Fotografia: Bruno Delbonnel
Scenografo: Judy Becker
Musica: Rachel Portman
Costumi: Ruth Myers
Montaggio: Camilla Toniolo
Produttori: Christine Vachon, Jocelyn Hayes, Anne Walker-McBay
Produttore esecutivo: John Wells
Titolo originale: Infamous
Origine: USA 2006
Distributore: Warner Bros.
Link: www.warnerbros.it www.infamous.it
Durata: 117’
Produzione: Warner Independent e Killer Films/John Wells
Programmato dal 12 gennaio 2007

La storia della genesi di come lo scrittore americano Truman Capote arriva a scrivere il suo capolavoro "A sangue freddo" parte dal jet set newyorkese, di cui Truman è il re del pettegolezzo. Truman Capote ha un atteggiamento sofisticato ed eccentrico ma rimane sconvolto dal leggere di un delitto di una famiglia avvenuto in Kansas. Propone al suo capo del New Yorker di farne un racconto giornalistico e comincia quindi a raggiungere la piccola cittadina dove è avvenuta la tragedia all’indomani del 15 novembre 1959, quando due killer ribaltano il sentimento della tranquillità contadina di Holcomb. Si fa accompagnare dalla sua fedele amica Harper Lee. La coppia inizialmente non è vista di buon occhio dagli abitanti e anche ai poliziotti non piace vedere uno straniero effeminato che rivanga negli intimi segreti di una comunità, ma Truman sa essere affabulatore e conquistatore. Spiritoso, divertente, convincente e soprattutto insistente al punto giusto, arriva anche ad instaurare un rapporto addirittura confidenziale con uno dei due assassini, Perry Smith. Quello che doveva inizialmente essere poco più che un’indagine giornalistica si trasforma infine nella decisione di creare il suo romanzo di maggior successo.

 

 

Il film viaggia in parallelo e racconta la stessa storia raccontata in Truman Capote-A sangue freddo di Bennet Miller, uscito qualche mese addietro: non si tratta di un rifacimento istantaneo di un film, semplicemente le due pellicole sono state pensate in contemporanea, ma se quel film non aveva i soldi necessari, almeno aveva in Philip Seymour Hoffman un attore già deciso e di robusta fama e infatti destinato a essere vincitore dell’Oscar, mentre in questo caso pur esistendo un produttore non aveva ancora trovato la maschera principale, qui affidata a un convincente attore inglese di teatro. Il problema per chi ha già visto l'altro film è che si ha la netta impressione di aver già visto tutto, evidentemente con la somiglianza della storia, dei luoghi e costumi a stargli addosso. Cambia piuttosto l’enfasi di tutta la struttura narrativa, qui più in sottotono rispetto al suo omologo e passata maggiormente tra le sbarre della cella, dove si consuma pesantemente il dialogo tra il biografo persecutore e il killer spietato.

Maurizio Ferrari

Fino al 12 luglio 2007 questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti e successivamente nell’archivio.

 

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