LITTLE MISS SUNSHINE
Presentato al Sundance Film Festival, al Festival di Locarno e al Festival di Edimburgo, premio del pubblico al Sydney Film Festival e premiato col Grand Prix per il miglior film al Festival di Deauville 2006

Regia di: Jonathan Dayton e Valerie Faris
Attori: Greg Kinnear, Toni Collette, Steve Carell, Paul Dano, Alan Arkin e Abigail Breslin
Sceneggiatura: Michael Arndt
Fotografia: Tim Suhrstedt
Scenografia: Kalina Ivanov
Montaggio: Pamela Martin
Musica: Mychael Danna
Produttori esecutivi: Jeb Brody e Michael Beugg
Produttori: Marc Turteltaub, David S Friendly, Peter Saraf, Albert Berger e Ron Yerxa
Titolo originale: Little Miss Sunshine
Origine: USA 2006
Distributore: 20th Century Fox
Link: www.20thfox.it
Durata: 101’
Produzione: Big Beach e Bona Fide Productions
Programmato dal 22 settembre 2006

Gli Hoovers sono una famiglia di Albuquerque, nel New Mexico. Richard ha inventato un sistema per essere un vincente e sicuramente il suo sistema a nove livelli lo porterà a risolvere tutti i problemi finanziari. La sua famiglia è delle più assortite, col figlio ossessionato da Nietzsche e che non parla da nove mesi, la figlia di sette anni che vuole diventare una reginetta di bellezza e c’è pure quel vecchio pazzo del nonno, arzillo tanto da essere cacciato via dalla casa di riposo perché beccato con sostanze stupefacenti. Si comincia al venerdì dall’ospedale dove il fratello della moglie ha tentato di suicidarsi. Olive la bimbetta ha deciso di partecipare alle finali di "Little Miss Sunshine", un concorso di bellezza per bambini a Redondo Beach, in California, ma siccome fra tutti non possono permettersi di prendere l’aereo, si imbarcano sul pullman di famiglia e iniziano un viaggio avventuroso, col minivan che perde i pezzi e col nonno che muore e l’unico modo per andare avanti è portarselo nel bagagliaio.

 

 

Sono una banda di perdenti a dar retta al concetto di "vincente del Sogno Americano", ma comunque loro hanno cose più importanti da fare. L’apogeo del grottesco si ottiene col concorso, costituito da mamme possibilmente più fanatiche delle figlie, piccoli fenomeni abnormi uguali alle bambole dalle quali hanno assorbito il mito e i modelli comportamentali. Il film è un viaggio, una satira della famiglia americana, una tragicommedia, un’accozzaglia di gente all’inseguimento del successo. Le carte vincenti sono un umorismo pungente e agrodolce che decanta le qualità dei perdenti, una famiglia costituita da una banda di attori comici efficacissimi a rendere credibili le situazioni più allucinanti, un po’ sul tipo di "National Lampoon’s Vacation". Questo film indipendente ha incassato più di 42 milioni di dollari di incasso in sole 7 copie e poi, travolto dal successo, in oltre 1.500 copie. Costato 8 milioni di dollari, presentato al Sundance Film Festival, subito dopo la prima proiezione (seguita da standing ovation), la Fox Searchlight si è accaparrata i diritti di distribuzione per 10 milioni di dollari.

Cinzia Nolasea

Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche nell’archivio.

 

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