Jules e Nic sono una coppia lesbica e affiatata. Hanno avuto due figli grazie all'inseminazione artificiale, Joni (come Joni Mitchell) e Laser. E' proprio Joni, ragazzina non ancora maggiorenne, che chiede al fratellone di ricercare il loro padre donatore di patrimonio genetico. Si tratta di Paul, dimentico del dono di gioventù, ancora di bell'aspetto, con la fissa del ristorante biologico e dell'azienda di ortocultura, ma in fondo soltanto un bisteccone. Si incontrano tutti e cinque. Lentamente Paul cerca di proporsi come padre e amante di Jules, destabilizzando momentaneamente la famiglia non convenzionale.

Lisa Cholodenko arriva al grande pubblico (dopo dodici anni di gavetta al Sundance e Quinzaine a Cannes grazie a un cinema indipendente e militante) con un film sulle coppie di fatto, di sentimenti veri e che gode di una regia sicura e amorevolmente addosso alla coppia omosessuale (che è anche il suo mondo) di due donne libere, liberate e genitrici che crescono la prole, alternando alti e bassi, momenti drammatici a quelli gioiosi e brillanti, tutto un prendersi e respingersi, coi due figli pieni di fermenti giovanili dove i giovani ci sguazzano e con le due madri che concordano nel dover accettare le pulsioni del figlio.