LA TERRA

Regia di: Sergio Rubini
Attori: Sergio Rubini, Fabrizio Bentivoglio, Claudia Gerini, Massimo Venturiello, Paolo Briguglia, Giovanna Di Rauso e Emilio Solfrizzi
Sceneggiatura: Sergio Rubini
Distribuito da: Medusa
Prodotto da: Domenico Procacci
Origine: Italia 2006
Distributore: Medusa
Link: www.medusa.it www.fandango.it
Durata: 107’
Produzione: Domenico Procacci per Fandango
Programmato dal 24 febbraio 2006

Nel periodo di pasqua, Luigi ritorna in quelle Puglie che aveva lasciato per Milano. Il problema che spera di risolvere velocemente è quello di mettere d’accordo gli altri tre fratelli per vendere la terra, con un atto dalle firme congiunte davanti ad un notaio. Il fratello Michele vorrebbe venderla per ripianare i debiti per il mobilificio contratti con Tonino, che possiede la discoteca, il supermercato e prossimamente si vuole comprare tutto il resto del paese. Poi c’è Mario, il minore e che si occupa degli handicappati della chiesa. Infine il fratellastro Aldo, nato da un’altra, che il loro padre ha inserito nell’eredità e che su quella terra (comprensiva di una bella masseria) ci vive e ci lavora e quindi non ha alcun interesse a firmare. Il fratello professore Luigi era il più bravo a scuola e adesso tutti i fratelli lo mettono in mezzo, sperando in un suo aiuto: venuto apposta da Milano, fatica non poco a convincere Aldo, anzi quello non ci pensa proprio e fa resistenza, e osserva in silenzio. Loro avversario è Tonino, un tipo terribile, determinato e vendicativo, e forse anche assassino, sicuramente dalla minaccia facile. La faccenda è molto complicata e i fratelli litigano di continuo. In questo bel quadretto di tensioni, durante la processione del venerdì santo, Tonino viene ucciso da una fucilata. Luigi si sente in obbligo di rinviare la partenza per Milano, pensando che qualcuno dei suoi fratelli sia il vero assassino.

 

 

I caratteri sono forti e si inseriscono appieno in un film giallo dai risvolti drammatici. Il film è di spessore e Rubini conferisce al personaggio di Tonino la consistenza del bastardo totale, sgradevole, contornato da forfora e che sicuramente da vicino puzza parecchio. Bentivoglio è il professore di filosofia da tanti anni a Milano, imprigionato da rete di affetti e del luogo, presto irriconoscibile perché cambiato dagli eventi. Il senso della terra e della proprietà si mischiano coi temi della fratellanza e della difesa del territorio. In questo film sono tutti immorali e la delinquenza vince sempre, con un risultato bello, divertente, appassionante e intrigante, mentre il gioco è quello di salvare la capra e i cavoli, fregando Tonino, il lupo cattivo. Qui l’assassino non deve pagare, nel profondo dell’animo essendo innocente. I riferimenti sono quelli di una letteratura che si ispira alla famiglia, a "Il padrino" di Francis Ford Coppola, a "Tre fratelli" di Francesco Rosi e a "I fratelli Karamazov". La musica propende al thriller, che racconta lo smarrimento del personaggio, preso dal pericolo imminente.

Maurizio Ferrari

Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche nell’archivio.

 

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