THANK YOU FOR SMOKING
Presentato al Toronto Film Festival 2005 e al Sundance Film Festival 2006

Regia di: Jason Reitman
Attori: Aaron Eckhart (Nick Naylor), Maria Bello (Polly Bailey),Cameron Bright (Joey Naylor), Adam Brody (Jack), Sam Elliot (Lorne Lutch), Katie Holmes (Heather Holloway), David Koechner (Bobby Jay Bliss), Rob Lowe (Jeff Megall), William H. Macy (Senatore Ortolan Finistirre), J.K. Simmons (BR), Robert Duvall (Il Capitano), Kim Dickens (Jill Naylor), Connie Ray (Pearl) e Todd Louiso (Ron Goode)
Soggetto: tratto dal romanzo di Christopher Buckley
Direttore della fotografia: James Whitaker
Montaggio: Dana E. Glauberman
Musica: Rolfe Kent
Scenografia: Steve Saklad
Costumista: Danny Glicker
Casting: Mindy Marin
Produttore: David O. Sacks
Coproduttori: Daniel Brunt, Daniel Dubiecki, Mindy Marin e Michael R. NewmanTitolo originale:
Origine: USA 2005
Distributore: Lucky Red
Link: www.luckyred.it
Durata: 92’
Produzione: Content Film
Programmato dal 1 settembre 2006

Nick, il portavoce della Big Tobacco, è un campione della facciatosta, abile incassatore di qualsiasi epiteto, che incassa senza batter ciglia. Deve spiegare a tutti che anche i fumatori hanno i loro diritti, che poi si riduce ad uno solo: il diritto di fumare una sigaretta in santa pace. Oltretutto non è neanche detto che sia dannosa, visto che sono in corso degli studi che non hanno dato una risposta definitiva. Decisamente l’ostracismo verso il povero fumatore è dovuto all’ostracismo determinato dalla cultura puritana del giorno d’oggi. Ovviamente la realtà è che sta difendendo gli interessi dei fabbricanti di sigarette, ma certo questo non lo ammetterà mai. Più di tutti gli è ostile un senatore opportunista, cattivo e interessato che vuole mettere il simbolo di teschio e tibie sui pacchetti di sigarette. E se le sigarette uccidono allora mettiamo lo stesso logo sulle fiancate delle auto! Sono tutte argomentazioni che avvalora nel suo lavoro di pubbliche relazioni, rilasciando interviste e partecipando a talk show televisivi. Tutto il film è un duellare in punta di fioretto su chi e come debba avere ragione, dimostrando che il tuo interlocutore ha torto. Passa poi ad assumere un super agente di Hollywood per reinserire il fumo nei film, prevedendo scene calienti con star del cinema in tabagiste scene di sesso: se lui è un perfetto bastardo come lobbista, al suo confronto è un pivello della comunicazione rispetto a quello di Hollywood. Nuove idee di marketing gli vengono sempre in mente e si sente così onnipotente che si abbandona ad una relazione con una giovane e attraente giornalista del Washington Post. Del resto è divorziato e anche come padre gira a ritmo discontinuo col figlio Joey. D’altra parte si sente sempre combattuto su come spiegarli il senso del suo lavoro e chiedergli di credere in suo padre come modello di riferimento. Il rapporto col figlio, sebbene frammentario, riequilibra la sua bastardaggine, trovando in lui un valido interlocutore. Se argomenti in modo giusto, non hai mai torto, racconta al figlio. I suoi unici amici sono due membri della MDM, "Mercanti di Morte", sono la portavoce di un gruppo dell’industria degli alcolici, che ormai regge grandi quantità di alcolici senza effetti secondari, e quello per una lobby dell’industria delle armi, che decanta sempre la necessità di girare armati.

 

 

Questo film è la dimostrazione che per ogni argomento è possibile sostenere una posizione favorevole o contraria. Negare l’evidenza, questo è il suo credo. Col sistema di appelli infiniti si può andare avanti all’infinito, e tutto è indimostrabile, sostiene. Il romanzo di origine è quello satirico di Christopher Buckley del 1994, che indaga sulla falsificazione della realtà attraverso un personaggio cinico, fortemente motivato (deve pagare il mutuo, come tutti) e bravo a reggere qualsiasi interlocutore avverso. Il film è veramente divertente e viaggia a ritmo sostenuto, dividendosi tra dramma, comicità e commedia. Da notare che in tutto il film non si vede una sigaretta accesa, e neanche spenta.

Maurizio Ferrari

Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche nell’archivio.

 

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