BOXES
Presentato nella sezione "Tributi" al Festival di Cannes 2007

Regia di: Jane Birkin
Attori: Jane Birkin (Anna) Géraldine Chaplin (la madre), Michel Piccoli (il padre), Natacha Régnier (Fanny), Lou Doillon (Camille), Adèle Exarchopoulos (Lilly), John Hurt il padre di Fanny), Maurice Bénichou (Max), Tchéky Karyo (Jean) e Annie Girardot (Joséphine)
Sceneggiatura: Jane Birkin
Fotografia: François Catonné
Montaggio: Marie-Jo Audiard
Musica: Frank Eulry
Titolo originale: Les boîtes
Titolo internazionale: Boxes
Origine: Francia 2007
Link: www.pyramidefilms.com
Durata: 100’
Produzione: Les films de la Croisade

Jean non può sopportare l’idea che il padre sia morto e sul letto di morte se lo bacia tutto, dicendogli che rimarranno sempre insieme. Comincia a ricordarsi tutta la vita passata insieme, gli ricuce una ferita aperta in testa con ago e filo. Lui ricorda il tempo di guerra. Sono in una villa vicino al mare e con la madre va a fare un giretto in barca, remando fino allo sfinimento, quando la madre fa un volo in acqua, salvata dal padrone di una bella barca. Fuori ci sono i fantasmi del passato, il marito che la tradiva con una ragazzina vietnamita e a sua volta lei che se ne era andata con un altro, una specie di rovina famiglie essendo sposato anche quell’altro. Nel racconto si mischiano ricordi veri, fatti reali e tutto quello che avrebbe voluto dire ma non disse per la morienza del destinatario o perché non ebbe il coraggio di dirlo.

 

 

E’ un film un po’ così, intimista e senza grandi emozioni o accadimenti. Come recita il titolo, ci sono un sacco di scatole, cartoni pieni di cose per un trasloco appena finito, pieni di ricordi e di cose da mettere a posto. Il debutto come regista di Jane Birkin è all'insegna della stessa libertà di cui è stata portabandiera per tutta la vita. Nella sua casa parla indifferentemente con i vivi e con i morti, senza scendere nell'intimità dei suoi fatti privatissimi, in una cronaca logica solo per chi ne conosce la biografia. E’ una specie di kammerspiele dentro una villa a tre piani, autobiografico, con le tre figlie della finzione che rappresentano le tre figlie reali e diverse da tre uomini diversi, anch’essi rappresentati nel film.

Maurizio Ferrari

 

home mail