IL DISCORSO DEL RE
Presentato al Telluride, Mill Valley, London Film Festival 2010, al Göteborg e Berlino Film Festival 2011 e premio del pubblico al Toronto Film Festival 2010

Regia di: Tom Hooper
Attori: Colin Firth (Re George VI), Geoffrey Rush (Lionel Logue), Helena Bonham Carter (Regina Elizabetta), Guy Pearce (Re Edoardo VIII), Jennifer Ehle (Myrtle Logue), Eve Best (Wallis Simpson), Freya Wilson (Principessa Elizabetta), Ramona Marquez (Principessa Margaret), Claire Bloom (Regina Mary), Derek Jacobi (Arcivescovo Cosmo Lang), Michael Gambon (Re George V), Timothy Spall (Winston Churchill) e Anthony Andrews (Stanley Baldwin)
Sceneggiatura: David Seidler
Fotografia: Danny Cohen
Montaggio: Tariq Anwar
Musica: Alexandre Desplat
Scenografia: Eve Stewart
Costumi: Jenny Beavan
Produttori: Iain Canning, Emile Sherman e Gareth Unwin
Titolo originale: The King’s Speech
Origine: Gran Bretagna e Australia 2010
Distributore: Eagle Pictures
Link: www.eaglepictures.com www.kingsspeech.com www.ildiscorsodelreilfilm.it
Durata: 118’
Produzione: Bedlam Productions
Programmato dal 28 gennaio 2011

All'alba della Seconda Guerra Mondiale non è bello presentarsi ai sudditi balbettando il dovere alla difesa del suolo britannico contro Hitler. Quindi sono guai per il re Giorgio VI, padre dell'attuale regina Elisabetta II. Non può dichiarare la guerra, formare governi o esigere tasse, ma è il rappresentante del popolo e deve esserlo con voce chiara e decisa, senza incespicare ogni tre parole o due. Soprattutto davanti al microfono della radio nazionale. Aveva sperato di evitare gli impegni reali, considerando che l'erede al trono era il fratello Edoardo VIII. Ma quello invece preferì abdicare per inseguire tale divorziata Wallis Simpson, una borghese di dubbi costumi. Fatto il re bisogna anche dargli una bella voce che non ha. Si affida poco convinto a Lionel Logue, un logopedista australiano dai metodi bizzarri, al quale deve riconoscere gli onori: il maestro pretende di essere alla pari ma il re (Bertie per gli amici) no, non può e non vuole ammettere che quella terapia contro la balbuzie preveda un'intesa di fiducia amicale per avere successo. Che puntualmente arriva.

 

 

Il grandangolare accentua l'imbarazzo della balbuzie, più pronunciata quando si tratta degli obblighi derivanti dai reali doveri. Tutto si gioca sui duelli verbali, sullo scontroso alunno e sull'insistente insegnante, che con pazienza sciogli i nodi della gola grazie alla democrazia del comportamento e del dialogo. E' un film dapprima poco coinvolgente ma che prosegue in un crescendo travolgente e trascinante, anche grazie ad una scrittura brillante e spiritosa. Affascinante anche la storia della crescente amicizia tra i due, rafforzata ad ogni superamento dei tormenti lessicali e dei freni psicologici.

Maurizio Ferrari

Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti fino al 6 luglio 2011 e successivamente nell’archivio.

 

home mail