GO GO TALES
Presentato fuori concorso al
Festival di Cannes 2007

Regia di: Abel Ferrara
Attori: Willem Dafoe, Matthew Modine, Riccardo Scamarcio, Asia Argento, Bianca Balti, Roy Dortice, Stefania Rocca, Pras Michel, Sylvia Miles, Joe Cortese, Andy Luotto, Anita Pallenberg e Bob Hoskins
Soggetto: Abel Ferrara
Fotografia: Fabio Cianchetti
Scenografia: Frank De Curtis
Musica: Francis Kuipers
Costumi: Gemma Mascagni
Montaggio: Fabio Nunziata
Produttore esecutivo: Paolo Lucidi
Produttori associati: Frank De Curtis, Oriane Gay, Jay Cannold e Veronica Bilbao
Produttore: Massimo Gatti
Produttori delegati: Enrico Coletti e Massimo Cortesi
Titolo originale: Go Go Tales
Origine: Italia e USA 2007
Distributore: Mediafilm
Link: www.mediafilm.it www.bellatrixmedia.com www.wildbunch.biz www.mediafilm.it/gogotales
Durata: 96’
Produzione: Belleatrix Media (Italia) e Go Go Tales Inc. (USA) e coprodotto da De Nigris Productions
Programmato dal 20 giugno 2008

A sud di Manhattan c’è il Ray Ruby’s Paradise, un cabaret di classe, anzi forse troppo di classe, visto che le casse fanno acqua da tutte le parti e si è prossimi alla chiusura. Il luogo, diviso su tre piani, è popolato da gente con la testa un po’ tra le nuvole istigata proprio da Ray Ruby, l’impresario della baracca che si è circondato da esperti dello spettacolo suoi pari nell’essere inconcludenti. Nel locale sono in subbuglio tutti quanti, le ragazze spogliarelliste che vogliono essere pagare e lamentano un ritardo di 14 ore (e anche loro hanno le loro spese!) e Ray che spera solo che gli escano i numeri fortunati per pagarle, seguito nell’impresa a rischio dal suo contabile Jay. Insomma, c’è un po’ di tensione. Più che un locale sembra un casino perseguitato dalla sfortuna, con la padrona che vuole quattro mesi di affitto ed è prontissima a buttarli fuori tutti quanti in massa, quell’altra che è incinta al secondo mese e vuole smettere ma vuole essere pagata ugualmente, l’altra che quasi finisce arrosto sotto la lampada solare. L’unica soluzione è vincere una vincita milionaria al lotto. Il locale è in perdita e il padrone vuole staccare la spina. Si sta seguendo una serata qualsiasi; niente di particolare accade. Soltanto fatterelli che ognuno compie per cercare di stare a galla e di sopravvivere alle avversità della vita. Oltretutto il biglietto vincente e milionario ci sarebbe anche, peccato che non si riesca a trovare.

 

 

Nella versione originale il parlato è quasi totalmente americano, con piccole incursioni nell’italiano, per una commedia poetica e grottesca che è un po’ lontano dalle corde di Abel Ferrara, regista più abituato all’accento drammatico. Qui associa le paure di una chiusura per fallimento della serie "tutto in una notte" con la leggerezza della fabbrica di sogni per ballerine giovani e di belle speranze, piegandosi al lato ironico dei momenti bui della vita con un intento di spettacolarizzare le stranezze dello show-business.

Maurizio Ferrari

Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche nell’archivio.

 

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