LUSSURIA-SEDUZIONE E TRADIMENTO
Premiato col Leone d’Oro al Festival di Venezia 2007

Regia di: Ang Lee
Attori: Tony Leung, Tang Wei, Joan Chen e Wang Leehom
Sceneggiatura: Wang Hui-Ling e James Schamus, basata su un racconto di Zhang Ailing (Bur)
Fotografia: Rodrigo Prieto
Montaggio: Tim Squyres
Scenografo: Pan Lai
Musica: Alexandre Desplat
Produttori: Ang Lee, James Schamus e Bill Kong
Titolo originale: Se, Je
Titolo internazionale: Lust, Caution
Origine: Cina e USA 2007
Distributore: Bim
Link: www.bimfilm.com www.focusfeatures.com www.bvi.com.tw/movies/lust_caution/main.html
Durata: 156’
Produzione: Hai Sheng Production Company, River Road Production e Focus Features International
Programmato dal 4 gennaio 2007

Shanghai 1942, sotto l’occupazione giapponese. Mentre in Europa si combatte la Seconda Guerra Mondiale, qui la giovane Wang Chiah-Chih spende la sua vita legandosi a doppio filo con il signor Yee, che è un potente personaggio politico e che fa il doppio gioco legandosi per interessi commerciali con i giapponesi. Si infila nella sua vita facendosi amica della moglie, parte della buona società che gioca a mahjong, mentre poi la sera riferisce ai suoi compagni della resistenza quanto fatto e visto, per cercare il momento migliore per farlo fuori, Il signor Yee è un tipo solitario, triste e glaciale. Almeno all’apparenza. Infatti quando si tratta di prove di letto diventa particolarmente focoso ed esigente, andandoci pesante con azioni di sesso estremo. Tra le donne del capo, è lei quella che lavora per la resistenza, ma la vittima designata è molto prudente e fra tutti i combattenti ci mettono troppo tempo per farlo cadere in una imboscata e nel frattempo quasi giocano, finché non saranno costretti a sporcarsi di sangue, in una delle scene più drammatiche di tutto il film. Poi Wang conosce il "vecchio Wu", il vero capo della Resistenza e da allora non si scherza più e la violenza può essere anche l’uccisione dell’obiettivo e bisogna solo eseguire l’ordine. Intanto l’obiettivo designato ha fatto carriera e adesso è diventato il capo della polizia e quindi è diventato più difficile eliminarlo, protetto com’è da un poderoso apparato di sicurezza. Tortura i militanti della resistenza ed è al servizio dei giapponesi.

 

 

Quando Wang ne diventa l’amante, anche qui non si scherza, anzi ci si annoda in giochi sessuali sempre più spinti, con la tortura fisica dell’atto d’amore che assume spesso dei risvolti sadici, arrivando poi a consumare un amore così totalizzante che gli obiettivi della resistenza passano in secondo piano, facendo perdere tutto a Wang, ma solo per amore. La bella e sontuosa ricostruzione d’epoca porta ad un grande affresco. Ang Lee, tornato a Venezia dopo aver vinto con I segreti di Brokeback Mountain nell’edizione del 2005, ritorna a guardare all’Oriente con un melodramma consistente e provocante, infilato in una storia di thriller e di spionaggio. Molto vitale nella storia e nei delineare i personaggi, della Cina misteriosa si colgono solo alcuni tratti, un po’ troppo laccati eventualmente, quasi si volesse far piacere soprattutto al pubblico occidentale, inserendoli in un contesto di rapporto di coppia dove la parte fragile è destinata a soccombere, trascinando nell’annientamento tutto il gruppuscolo politico. Il mormorio dei vestiti di seta, gli sguardi che si abbassano, le pene d’amore: tutto fa parte dell’arredamento per ritrovarsi inconsapevolmente nella rabbia finale dell’impotenza di chi aveva creduto di poter dominare con la ragione le proprie pulsioni di sentimenti incontrollabili.

Maurizio Ferrari

Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti fino al 10 luglio 2008 e successivamente nell’archivio.

 

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