LEZIONI DI FELICITA’

Regia di: Eric-Emmanuel Schmitt
Attori: Catherine Frot, Albert Dupontel, Jacques Weber, Fabrice Murgia, Nina Drecq, Camille Japy, Alain Doutey e Julien Frison
Sceneggiatura: Eric-Emmanuel Schmitt
Fotografia: Carlo Varini
Scenografie: François Chauvaud
Costumi: Corinne Jorry
Montaggio: Philippe Bourgueil
Musica: Nicola Piovani
Produttore: Gaspard de Chavagnac
Coproduttori: Romain Le Grand e Anne-Dominique Toussaint
Titolo originale: Odette Toulemonde
Origine: Francia e Belgio 2007
Distributore: Videa-CDE
Link: www.odettetoulemonde-lefilm.com www.videa-cde.it
Durata: 110’
Produzione: Bel Ombre Films, Antigone Cinéma, Pathé Renn Production, TF1 Film Production, Les Films de l’Etang, RTFB e con il sostegno del Centre du Cinéma et de Audiovisuel della Comunità Francese in Belgio e dei distributori televisivi valloni e con la partecipazione della regione vallona
Programmato dal 7 marzo 2008

Si propone come una commedia leggera e spensierata, ed effettivamente la linea principale è quella, a cominciare dal nome di lei, Odette Toulemonde, ovvero una Odette Tuttoilmondo, insomma una Odette Qualsiasi. E’ una donna come tante e senza troppe pretese, felice per quello che ha, ovvero un figlio diciottenne gay che si porta in camera sempre un ragazzo diverso e una figlia rustica che non riesce a trovar lavoro, fidanzata con un cretino dai piedi puzzolenti. Eppure è felice, lei e le sue bambole di improponibile volgarità. Il suo eroe letterario invece è uno scrittore, contento fino al giorno prima per i best sellers venduti e adesso col morale sotto terra, cornuto, cornificato e mazziato, depresso, maltrattato dalla critica, tradito dalla moglie, logorato dalla critica. I due sono agli antipodi caratteriali e culturali, ma infine si incontrano e in qualche modo si fanno coraggio a vicenda. Per quanto venga fatta apparire soltanto come una commessa insignificante, Odette in realtà sa dispensare lezioni di felicità e di saggezza, trasmettendo buonumore e felicità a chi le sta vicino.

Il regista è lo stesso di Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano, qui esordendo con un personaggio naif con una delicatezza come solo il cinema francese riesce a restituire e partendo da un episodio vissuto in prima persona quando stava firmando autografi per un suo libro, mischiando il volo della Mary Poppins di Disney con lo stile e il tocco di Lubitsch, senza mai cadere nel risibile, ma fermandosi un passo prima.

Maurizio Ferrari

Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti fino al 10 luglio 2008 e successivamente nell’archivio.

 

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