PERSEPOLIS
Presentato in concorso e vincitore del Premio della Giuria al Festival di Cannes 2007

Regia di: Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud
Con le voci originali di: Chiara Mastroianni, Catherine Deneuve, Danielle Darrieux, Simon Abkarian, Gabrielle Lopes e con il doppiaggio italiano di Paola Cortellesi
Soggetto: dalle graphic novels scritte e disegnate da Marjane Satrapi
Art director: Marc Jousset
Montaggio: Stephane Roche
Musica: Olivier Bernet
Produttori: Marc-Antoine Robert e Xavier Rigault
Titolo originale: Persepolis
Origine: Francia 2007
Distributore: Bim
Link: www.persepolis-ilfilm.it www.bimfilm.com www.247films.fr www.diaphana.fr www.celluloid-dreams.com www.persepolismovie.com www.sonyclassics.com/persepolis
Durata: 95’
Produzione: 2.4.7 Films in collaborazione con France 3 Cinéma, Centre National de la Cinématographie (CNC) e Fondation GAN
Programmato dal 22 febbraio 2008

Teheran 1978: lei ricorda quando era là in quel momento storico. Adesso è appena ritornata da Parigi ma si ricorda benissimo quando gridava, allora bambinella "Abbasso lo Scia", di quelli tornati dalla prigione trattati da eroi e di quelli morti. I ricordi. Naturalmente con la sua caduta ci fu un voltafaccia generalizzato e chi parteggiava per lo Scià, deposto dai talebani di Khomeyni, il giorno dopo la sua caduta dichiarava di essere sempre stato all’opposizione. Con la proclamazione delle Repubblica Islamica i genitori possono cominciare a raccontare ai figli, raccontando che il proletariato regnerà. Ma c’è l’obbligo del velo e invece lei preferisce gli ABBA e gli Iron Maiden. A 14 anni i genitori decidono di mandare la piccola ribelle a studiare in Austria, dove viene invece identificata con quel fondamentalismo in cui lei non crede. Ma la malinconia per la sua famiglia la fa tornare in Iran, e a 24 anni non ce la fa più e decide di trasferisi in Francia.

 

 

Il film è in cartone animato, realizzato in bianco e nero, con una grafia molto semplice, e allora viene il dubbio che sia assolutamente fuori target, calcolando che non può avere molto appeal per un pubblico di ragazzini, per l’argomento trattato. E nemmeno per un pubblico di adulti, più avvezzo a seguire certi temi drammatici in film di finzione. Eppure è molto signorile, parecchio indispensabile e decisamente moderno. La libertà di pensiero e di vestirsi della donna è un argomento trattato al pari della repressione del regime. Finalmente quindi anche i francesi sono riusciti ad andare in concorso al Festival di Cannes con un film d’animazione autobiografico e opera prima che ripercorre al femminile la storia di una bambina iraniana di nove anni.

Maurizio Ferrari

Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti fino al 10 luglio 2008 e successivamente nell'archivio.

 

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