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MULAN e IL PRINCIPE D’EGITTO

MULAN

Regia di: Barry Cook e Tony Bancroft
Titolo originale: Mulan
Origine:USA 1998
Durata:91’

IL PRINCIPE D’EGITTO

Regia di: Brenda Chapman, Steve Hickner e Simon Wells
Titolo originale: The Prince of Egypt
Origine: USA 1998
Durata:97’

Cadono anche i monopoli più consolidati. Tradizionalmente il Natale ha l'impronta dei film Disney: i vecchi classici che hanno attraversato indenni le generazioni e, recentemente, nuove produzioni, nuove storie, a partire da quella Sirenetta del 1989 che grazie ai suoi fantastici e brillanti numeri musicali conquistò due Oscar per la migliore colonna sonora e la migliore canzone, Under the Sea di Howard Ashman e Alan Menken.

Quest’anno la Disney dovrà dividere il proprio trono con la Dream Works SKG, ovvero Spielberg, Katzenberg e Geffen fondatori di questo nuovo studio-impero che a dicembre combatterà nelle sale con Il Principe d’Egitto contro la Mulan disneyana.

Il Principe d’Egitto però, non intende essere un film per l’infanzia, la stessa produzione non lo ritiene adatto a bambini con meno di 7 anni: "I principi espressi in questo film e gli interrogativi che solleva, sono troppo complessi perché i bambini possano comprenderli e apprezzarli". Dichiara lo stesso Jeffrey Katzenberg e aggiunge che nelle intenzioni della casa c’è quella di mirare a un target di spettatori più adulti: "L’animazione è di fatto uno strumento, una tecnica per raccontare una storia. Il mio sogno è di impiegare l’animazione per realizzare dei film come quelli di Indiana Jones , per raccontare storie grandiose. L’animazione è esagerazione. Mi piacerebbe narrare una vicenda come quella di Terminator o come Laurence d’Arabia." E tanto perché sia chiaro che le loro intenzioni sono diverse, il film doppiato in 25 lingue e distribuito in tutto il mondo, non avrà il solito contorno di merchandising con pupazzi, giocattoli, panini, magliette, berretti e quant’altro. "Vogliamo uscire dai percorsi già tracciati, apportare modifiche radicali. E' una vera e propria sfida."

Se la Dream Works trova ispirzione nella Bibbia, la Disney ha cercato nella tradizione cinese la sua nuova storia, una di quelle con cui crescono varie generazioni, famosa come la più classica delle fiabe: Mulan, un’eroina di molti secoli fa: 16anni, uno spirito libero e insofferente delle tradizioni e delle convenzioni, come Ariel della Sirenetta. Ma mentre Ariel sfrenava il suo animo ribelle con la curiosità, Mulan, per uno slancio di altruismo, va a rimpolpare le schiere dell’esercito imperiale, veste l’armatura, adotta un nome maschile e cerca di combattere come un giovanotto per il proprio paese. La fierezza e la determinazione con cui si applica alla missione, fanno pensare all’ultimo filone del cinema americano con donne che cercano di coprire ruoli tradizionalmente maschili, una per tutte la Demi Moore di Soldato Jane, che come Mulan si taglia i capelli e va al servizio militare chiedendo uguale trattamento e uguali diritti dei suoi colleghi. "Dimmi chi è l’ombra che riflette in me, non è come la vorrei, perché non so. Chi sono e chi sarò lo so io, e il riflesso mio sarà uguale a me" canta Mulan in cerca di se stessa. Queste sono le parole cantate da Syria di Riflesso, la versione italiana della canzone Reflection ("Guardami, non potrò mai passare per una moglie perfetta o una figlia perfetta, posso esserlo, non so recitare questo ruolo?") il motivo trainante che ascolteremo ogni volta che del film si parlerà. Perché i due giganti di Natale non solo si contenderanno il favore del pubblico nelle sale, ma anche la vendita dei dischi su cui molto si punta. Mulan mette in campo un nome famoso come quello di Jerry Goldsmith per la vera e propria colonna sonora, mentre le canzoni sono affidate a Matthew Wilder e David Zippel (musica e parole) che oltre Reflection, indovinano anche il lieto e festoso finale con la trascinante True to Your Heart cantata da Steve Wonder. Ma non è tutto qui, perché la Disney ha dovuto incassare la perdita non solo di Katzenberg che l’aveva riportata agli antichi fasti coordinando la produzione di due film come La Sirenetta e Il Re Leone, ma anche quella degli autori delle musiche Hans Zimmer e Stephen Schwartz, passati tutti alla Dream Works. Zimmer è autore del più grande successo di tutta la storia della Disney Records, la colonna sonora de Il Re Leone, premio "best selling" dell’anno con oltre 12 milioni di copie vendute, e per la medesima sommerso da numerosi altri premi; sue sono anche le colonne sonore de L’Ultimo imperatore, Rain Man, A spasso con Daisy, Thelma & Louise e Qualcosa è cambiato, tanto per citarne alcune. Schwartz dal canto suo ha lavorato con Alan Menken per Pocahontas e Il Gobbo di Notre Dame, prendendo il posto di Howard Ashman, recentemente scomparso, che con Menken era autore delle musiche da Oscar de La Sirenetta.

Mietta Albertini

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