L’ULTIMA MISSIONE

Regia di: Olivier Marchal
Attori: Daniel Auteuil (Louis Schneider), Olivia Bonamy (Justine), Catherine Marchal (Marie Angéli), Philippe Nahon (Subra ), Francis Renaud (Kovalski), Gérald La roche (Matèo), Guy Lecluyse (Jumbo), Christian Mazzucchini (Roques), Clément Michu (Nonno di Justine), Moussa Maaskri (Ringwald), Louise Monot (Blandine), Maxim Nucci (Richard), Christine Chansou (Mathilde Schneider) Mireille Viti (Signora Renoir) e Virgina Anderson (Psicologa)
Sceneggiatura: Olivier Marchal
Musica: Bruno Coulais
Fotografia: Denis Rouden
Montaggio: Raphaëlle Urtin
Scenografie: Ambre Sansonetti
Costumi: Marie-Laure Lasson
Produttori: Cyril Colbeau-Justin, Jean-Baptiste Dupont e Franck Chorot
Produttore esecutivo: David Giordano
Titolo originale: MR73
Origine: Francia e Italia 2007
Distributore: Medusa
Link: www.medusa.it www.mr73-lefilm.com
Durata: 121’
Produzione: Lgm Films, Gaumont, Tf1 Films Production e Medusa Film
Programmato dal 18 aprile 2008

Il poliziotto Louis Schneider è scassato, rovinato, alcolizzato e con una grande ferita nel cuore al pari della Marsiglia industriale dove opera. La ragazza Justine è preoccupata perché l’assassino dei genitori sta per avere l’ergastolo tramutarsi in libertà condizionata. Poi c’è in giro un serial killer, fresco come la campagna industriale dove vive, che si diverte a sodomizzare e violentare delle donne prima di ucciderle, ma questo poco deve importare al poliziotto, che è stato passato al turno di notte dopo aver sequestrato a mano armata un autobus da ubriaco con tutti i passeggeri terrorizzati, e solo per farsi riportare a casa. Ha sempre un aspetto trasandato, la barba incolta e cammina barcollando, ma si capisce che le indagini migliorano se è mezzo ubriaco. Col procedere delle indagini vengono imposte delle scelte che sono pesanti, dove si confrontano il bisogno di verità e la necessità di arrivare a certi compromessi che comunque segneranno il futuro di tutti, in un mare di sangue, morti ammazzati, corpi seppelliti senza una parola di pietà, assassini in circolazione e pronti a colpire ancora.

 

 

Qui ogni poliziotto è segnato nel profondo, deve sapersi tirare indietro e subire pressioni da ogni dove oppure prendere decisioni cattive e contro gli interessi propri o dei colleghi. Marchal (anche lui un ex poliziotto) chiude qui una trilogia iniziata con "Gangsters" (2002) e proseguita con "36" (2004), riprendendo la collaborazione con Daniel Auteuil, che impersona il senso di colpa, trovandosi nel letto con la commissaria (nonché compagna del regista) Catherine Marchal, proprio mentre moglie e figlia morivano in un incidente stradale. Mezzo noir e mezzo poliziesco, insomma mezzo polar, il film descrive con dolore, epica e lirismo il lato nascosto della gendarmeria, tra corruzione, voglia di riscatto e nichilismo dovuto al non sentirsi considerati dai superiori in grado. Qui il punto di forza si trova nel precario equilibrio tra l’ubriacatura perenne e la capacità investigativa, valente nell’estrapolare dalle scene più cruente e dai luoghi più insanguinati le intuizioni che gli altri ispettori neanche ci arrivano. Il titolo originale rimanda al codice identificativo di una pistola in uso alla polizia francese, la prima pistola magnum prodotta oltralpe.

Maurizio Ferrari

Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti fino al 10 luglio 2008 e successivamente nell’archivio.

 

home mail