INDIANA JONES E IL REGNO DEL TESCHIO DI CRISTALLO
Presentato fuori concorso al Festival di Cannes 2008

Regia di: Steven Spielberg
Attori: Harrison Ford (Professor Henry Jones Jr., detto Indiana Jones), Karen Allen (Marion Ravenwood), Shia LaBeouf (Mutt Williams), Ray Winstone (Mac), John Hurt (Professor Oxley) e Cate Blanchett (Irina Spalko)
Sceneggiatura: David Koepp
Soggetto: George Lucas e Jeff Nathanson
Fotografia. Janusz Kaminski
Scenografo: Larry Dias
Montaggio. Michael Kahn
Musica: John Williams
Produttore: Frank Marshall
Produttori esecutivi: George Lucas e Kathleen Kennedy
Titolo originale: Indiana Jones and the Kingdom of the Crystal Skull
Titolo francese: Indiana Jones et le Royaume du Crâne de Cristal
Origine: USA 2008
Distributore: Universal
Link: www.uip.it www.universalstudios.com www.universalpictures.it www.universalpictures.com www.paramount.com www.indianajones.com www.indianajoneseilregnodelteschiodicristallo.it www.indianajones.com/intl/it/site
Durata: 125’
Produzione: Lucasfilm
Programmato dal 23 maggio 2008

Nevada 1957: siamo nel bel mezzo della Guerra Fredda nel deserto del sud-ovest americano. Indy si è appena salvato da un test atomico e si ritrova a dover scappare dagli agenti sovietici in un campo d’aviazione nel bel mezzo del nulla. Sia Indiana sia i sovietici del KGB stanno cercando una reliquia importantissima. Per farlo hanno fatto incursione in una area militare dove l’hanno trovato e lo stanno torchiando per trovare una cassa d’acciaio dove dovrebbe trovarsi la mistica reliquia di Akator, uno dei 13 teschi di cristallo che la leggenda Maya indica come chiave per dominare il mondo. Si ripresenta come Professore al suo Marshall College, ma l’Università l’ha licenziato. Per riscattarsi non gli resta che mettersi alla ricerca del teschio di cristallo di Akator. E anche l’Armata Rossa lo vuole. Inseguito dalla spietata Irina Spalko e compagni, l’archeologo si appella alla gioventù di Mutt, un ribelle dai capelli impomatati che sembra uscito da Il selvaggio di Benedek. Quello lo chiama matusa, ma è suo figlio e lo trascina in Perù, dove ritroverà la sua prima fiamma Marion e madre di Mutt. I teschi incalzano, i russi pure, alla banda si aggiungono anche l’archeologo rivale Mac e il professor Oxley, brillante scienziato adesso un po’ rimbambito.

 

 

Tutto parte con lo sceneggiatore di Carlito’s Way e Spider-Man David Koepp che ha convinto il produttore George Lucas, dopo che ben otto adattamenti non lo avevano persuaso. Quindi dopo quasi vent’anni si presenta la quarta avventura di Indy, sempre con frusta, cappellaccio e giacca da lestofante. Suo diretto avversario è Irina Spalko, interpretata da Cate Blanchett in versione dominatrice, caschetto alla Louise Brooks, accento alla Greta Garbo, da comunista che appare dal nulla a tradimento in suolo statunitense. Si ripropone l’azione, il clima, le sabbie mobili, le esplosioni, il dinamismo, le jeep in corsa e il ritmo avventuroso degli episodi precedenti. Sotto sotto ci sono gli alieni, uno dei temi preferiti da Spielberg, qui visti in versione paranoica e da invasori. E’ un film molto "family", dove Harrison Ford appare imbolsito dagli anni e quindi non gli si può addebitare una bella assenza di quelle necessità acrobatiche che avevano caratterizzato i precedenti tre episodi della saga. Si tratta comunque di un film molto spettacolare, dove le due ore di puro intrattenimento allietano a tal punto lo spettatore che non viene mai voglia di guardare l’orologio. Si tratta di un film dedicato al pubblico giovane e a quello degli aficionados, il primo confluendo nel calderone delle mille avventure e per gli altri lasciando i riferimenti alle gesta che precedono questo nuovo rimarcare le doti del personaggio, peraltro qui un po’ meno archeologo e James Bond di quanto ci si potrebbe aspettare.

Maurizio Ferrari

Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche nell’archivio.

 

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