EUROPA ’51
Nastro d’Argento a Ingrid Bergman come Migliore Attrice Protagonista e Premio Internazionale della Giuria alla XIII Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia 1952

Regia di: Roberto Rossellini
Attori: Ingrid Bergman (Irene Girard), Alfredo Browne (Sacerdote), Sandro Franchina (Michel), Ettore Giannini (Andrea Casati), Carlo Hintermann, Mary Joham, Alexander Knox (George Girard), Giulietta Masina (Giulietta), Teresa Pellati (Ines), Marcella Rovena (Signora Puglisi), Giancarlo Vigorelli (Il Giudice), Maria Zanoli (Signora Galli), Tina Perna (Cesira), William Tubbs (Prof. Alessandrini), Alberto Plebani (Signor Puglisi), Gianna Segale Damiani (Infermiera) e Antonio Pietrangeli (Psichiatra)
Soggetto: da un'idea di Massimo Mida, Antonello Trombadori e Roberto Rossellini
Sceneggiatura: Sandro De Feo, Diego Fabbri, Mario Pannunzio, Ivo Perilli, Antonio Pietrangeli, Brunello Rondi e Roberto Rossellini
Scenografia: Virgilio Marchi
Fotografia: Aldo Tonti
Musica: Renzo Rossellini
Produttori: Carlo Ponti e Dino De Laurentiis per Lux Film
Origine: Italia 1952
Distributore: Lux Film
Distributore DVD 2008: Dolmen
Link: www.dolmenhv.it
Durata: 113’
Produzione: Lux Film
Programmato dal 1952

IL SACRIFICIO DI IRENE

Simone Weil (1909-1943), plurilaureata scrittrice francese, a un certo punto della sua vita si è caricata di diverse esperienze socio-politiche, a volte contraddittorie, ma sicuramente intense. Ha frequentato le superiori con Simone De Beauvoir, si è iscritta al Partito comunista (già a 10 anni si dichiarava bolscevica e ciò le è valso l’appellativo di "Vergine rossa"), per poi accusare la rivoluzione, come la Chiesa, di essere l’oppio dei popoli. Israelita, ha adottato il cristianesimo, senza per questo accettare il dogma cattolico. Si è fatta assumere come operaia alla Renault, per poi dichiarare che nessun lavoratore potrà mai essere riscattato da qualsivoglia rivoluzione. Era pacifista ma nel 1936 ha combattuto nella Guerra di Spagna contro Franco, a fianco della milizia anarchica francese. Poi Assisi, il misticismo, la ricerca ossessiva del contatto divino attraverso le varie religioni, quindi esule dal nazismo in Inghilterra, dove decide di fare lo sciopero della fame fino a farsi morire, in solidarietà col popolo francese affamato. Era una figlia dell’Europa divisa, che lei compattava con la sua azione trasversale e poliglotta.

Questa premessa perché Roberto Rossellini, all’atto di scrivere Europa ’51, aveva pensato proprio a Simone Weil. Naturalmente il personaggio di Irene (Ingrid Bergman) è un po’ distante alla letterata francese. È una ricca borghese che vede crollare la propria vita quando il figlio si getta nella tromba delle scale durante un ricevimento. I sensi di colpa che nascono in Irene alla scoperta che la morte non è dovuta a una disgrazia, la gettano prima in depressione, poi in una rivoluzionaria reazione che la porta, qui sì come la Weil, alla ricerca profonda del senso della vita, seguendo svariate esperienze, che la portano infine a sacrificarsi per la causa dei più deboli.

 

 

Diverse cose differenziano Irene da Simone. Prima di tutto l’estrazione borghese della protagonista, poi Irene rimane isolata perché la sua azione non è di pubblica denuncia come quella della Weil, ma è bensì privata, legata alla sua tragedia familiare e quindi circoscritta alla sfera sentimentale. Comunque anche Irene crede nel comunismo ma non nella sua forzatura materialista. Non accetta le imposizioni cattoliche ma sposa in toto la reale trasposizione della dottrina evangelica. In entrambi i casi, rifiuta i sacrifici che i dogmi pretendono, naturalmente rispetto al suo prossimo, perché lei è ormai votata al sacrificio, come lo sarà successivamente Giovanna d’Arco al rogo, sempre incarnata dalla Bergman.

Nel 1951 i conflitti tra i popoli erano terminati, eppure già all’orizzonte si intravedevano le divisioni che avrebbero portato, 10 anni dopo, alla costruzione del Muro di Berlino. Nonostante tutto, però, non era ancora l’Europa degli affari di oggi, che ha appiattito i valori morali e culturali che erano il vanto dell’Antico Continente. Del resto in quel periodo anche l’Italia era divisa in due: i comunisti da una parte e i democristiani dall’altra. Due ideologie o comunque due dogmi o due valori a confronto, impensabile nella confusione ideologica odierna. L’uscita in sala, dopo la presentazione alla Mostra del Cinema di Venezia il 12 settembre 1952, tiene conto del clima socio-politico di allora, evidenziato nella preziosa edizione Dolmen dei due dvd di Europa ’51, che oltre alla copia della versione veneziana, si avvale di un ricco menù extra che comprende un’indispensabile guida alle diverse versioni fatte del film, illustrata dalla docente di cinema Elena Dagrada. Scopriamo quindi che rispetto alla versione veneziana ci sono una sorta di scene variate, dialoghi cambiati, quando non addirittura censurati. Per esempio, c’è una scena in cui un prete vuole conoscere lo stato d’animo di Irene nella clinica psichiatrica dove il marito e le convenzioni l’hanno reclusa. Lei cita il Vangelo: "Sono venuto in terra non per perdere i peccatori ma per salvarli." Il sacerdote dice qualcosa tipo "queste sono parole del Vangelo, sono anch’io un peccatore, sono turbato." Poi attacca duramente Irene. L’altra versione è: "sento di dover confondermi con tutti, anche con i peccatori, senza giudicarli." E lui: "sono parole di superbia! Sono turbato." E la sgradevole aggressione del prete verso la carità evangelica di Irene è tagliata in sala. Eliminata, ma solo in Italia (su suggerimento di Andreotti) la motivazione della disposizione a tavola degli ospiti spiegata da Irene durante il ricevimento. La colomba della pace (il cugino comunista), la ricca signora che rappresenta il Piano Marshall e il marito è lo stato neutrale, forse la Svizzera. La motivazione al taglio? La pace non è solo di sinistra. Altra variazione religiosa: dopo l’esperienza in fabbrica Irene pensa che non ci siano speranze per gli operai e cita la Bibbia, "guadagnerai il pane col sudore della fronte" sostituito da "amerai il prossimo tuo come te stesso".

Rossellini aveva perso da poco perso il figlio di nove anni e Ingrid era incinta di due gemelle, l’Isabella che ben conosciamo e Isotta, per cui il film sul finale ebbe un’accelerazione per paura che fosse evidente il cambiamento fisico della Bergman.

Marcello Moriondo

 

 

 

Extra DVD:

Versione lunga presentata al Festival di Venezia nel 1952
Formato video: 4/3 1.33:1
Lingue / Formato audio: Italiano / Dual Mono
Sottotitoli: Italiano per non udenti
Contenuti extra:
- Elena Dagrada, docente e studiosa di cinema, descrive la genesi delle versioni di Europa ’51 e commenta scene diversamente doppiate e varianti tratte dalla versione inglese;
- Prima del restauro.

 

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