THE SPIRIT - LA MIA CITTA’ URLA Regia di: Frank Miller Spirit era Danny Colt, un poliziotto assassinato e poi in qualche modo tornato a vivere. Gira tutto vestito di nero, cravatta rosso fosforescente e scarpe bianche altrettanto, con una maschera e cappello alla Zorro a coprire gli occhi e grazie ai super poteri difende dal crimine la sua Central City, sostenendo che "è il mio amore, la mia vita, si prende cura di me, la mia città". E’ tornato dalla morte per capire il segreto del proprio ritorno alla vita. Distruggendo cose e talvolta anche persone, nel frattempo si occupa soprattutto di contrastare il super criminale Octopus, un negro psicopatico, cattivo e ossessivo che si diverte a indossare una divisa da ufficiale nazista e si avvale della affascinante Silken Floss per diventare l’unico immortale, dopo aver ucciso Spirit. La battaglia si svolge nei più bui anfratti, catacombe, magazzini o banchine del porto dove spira un vento tagliente. Come non bastasse, Spirit si trova sempre di fronte a innumerevoli donne, nelle forme di una ragazza della porta accanto, una intrigante segretaria, una omicida ballerina francese, una sirena, una poliziotta e una ladra di gioielli, pronte a irretirlo o bramarlo o farlo fuori. |
Dedito soprattutto al fumetto contemporaneo e autore di Sin City e 300, dei quali recupera la stessa tecnologia dello schermo verde e aggiunge un’atmosfera da dark comedy, Frank Miller riprende le strip anni ’40 del grande fumettista Will Eisner, mischiando sfide, battaglie, guerre, tormenti e sangue con avventura e amori, essendo Spirit anche molto interessato alle donne, esibendo molto charme, facendole innamorare e mettendole l’uno contro l’altra. Grandezza e limite del film è appunto il richiamo perenne al fumetto, che per chi non è appassionato del genere può anche essere un elemento disturbante e alquanto noioso. Lo stile è manierista, tutto il film è un delirio grafico che si avvita su se stesso, ripetendosi nel giro di breve tempo e fermandosi dopo la sorpresa iniziale. C’è una sorta di autocompiacimento visivo e narrativo, dove si mettono in fila i personaggi come a farne un inventario o poco più, perdendo di vista il movimento e il senso del comico. Cinzia Nolasea Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti fino al 6 gennaio 2009 e successivamente nell’archivio. |
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