COMPLICI DEL SILENZIO

Regia di: Stefano Incerti
Attori: Alessio Boni, Giuseppe Battiston, Florencia Raggi, Jorge Marrale, Juan Leyrado e Rita Terranova
Sceneggiatura: Stefano Incerti e Rocco Oppedisano
Musiche: Pivio & Aldo De Scalzi
Origine: Italia, Argentina e Spagna 2009
Distributore: Mediaplex
Durata: 103’
Programmato dal 17 aprile 2009

Cronaca d'assalto

1978, l'Argentina apre i suoi confini ai Mondiali di calcio. La F.I.F.A. (Federazione Internazionale del Calcio) come tutto il resto del mondo, sa cosa sta succedendo nel paese latino. Da due anni le squadracce della morte del generale Videla sequestrano nella notte giovani studenti, insegnanti, preti e qualsiasi persona che osa una minima opposizione (o che ne sia semplicemente sospettato) alla giunta militare fascista. Già il regista Marco Bechis ci ha mostrato in due film la fine che hanno fatto i circa 30.000 desparecidos. In Garage Olimpo, ambientato nel 1978, ha mostrato le torture perpetrate (anche durante i Mondiali) a giovani, adulti e anziani inermi, al rapimento dei figli alle partorienti, per gratificare le famiglie di ufficiali devoti al regime che non riuscivano ad avere figli. 30.000 innocenti, buona parte di cui lasciati cadere dagli aerei militari in alto mare, ancora vivi. In Figli - Hijos, Bechis racconta dell'adolescenza dei figli usurpati e della loro rivalsa verso il regime.

 

 

Con la solita scusa che lo sport è neutrale alla politica, che aiuta a sostenere la pace nel mondo (come hanno dimostrato le Olimpiadi di Berlino nel 1936), il circo mediatico e affaristico del calcio si è prestato a fare da copertura alle nefandezze della giunta Videla.

Mentre tutto il mondo si entusiasmava per la propria squadra nazionale, le persone "a rischio" di disturbo venivano sequestrate e quando andava "bene" solo torturate.

Complici del silenzio di Stefano Incerti racconta dell'incontro di un giornalista sportivo italiano, Maurizio (Alessio Boni) con una giovane argentina, Ana (Florencia Raggi). Lui dovrebbe decantare le gesta dei calciatori azzurri guidati da Bearzot, ma Ana è una militante antifascista e coinvolge Maurizio nella lotta clandestina.

Sono passati 31 anni da allora, e probabilmente i giovani che popolano gli stadi, quelli che magari sfogano la propria frustrazione in risse tra tifosi, mentre i loro idoli intascano ogni domenica milioni di euro, che ne sanno di quella storia lontana? Degli hijos, che ancora oggi denunciano pubblicamente i torturatori di allora? Della possibilità che qualcosa di simile possa ripetersi? Incerti, portando sullo schermo la storia d'amore disperato di Ana e Maurizio, rende giustizia a una memoria storica spesso accantonata, evitata, quasi fosse un argomento di disturbo.

Marcello Moriondo

"1978. Centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi italiani guardano, ogni notte, le immagini via satellite del Mundial. Tanti di noi sanno della dittatura e della sua ferocia. Hanno compreso il significato, per il generale Videla e i suoi compari, di quei mondiali. E però l'entusiasmo, sacrosanto, per il gol di Bottega ha fatto dimenticare a troppi, e per troppo tempo, quella lunga "notte" del terrore comincia il 24 marzo 1976, e già abbondantemente preannunciata dalle azioni della "Triple A" e di altre bande paramilitari. Quella notte sarebbe finita solo otto anni dopo, con la luce della nuova, fragile, contraddittoria democrazia argentina.

E finché si esultava per il gol dell'Italia tanti ragazzi, e tanti giovanissimi, subivano - come Claudio, Horacio, Maria Claudia, Francisco, Daniel detto "Calibre". Maria Clara - le torture, le violenze, le segregazioni nel Pozo di Banfield, e in altre prigioni dove erano stati rinchiusi i desparecidos. Erano già morti, quei ragazzi? Non lo sapremo mai, con esattezza. Erano scomparsi il 16 settembre del 1976. E non sarebbero mai più ritornati."

(Dalla prefazione di Pietro Folena al libro "La notte dei lapis" di Maria Seoane e Eéctror Ruiz Nuñez, da cui Héctor Olivera ha tratto il film omonimo)