STEFANO QUANTESTORIE

Regia di: Maurizio Nichetti
Attori: Milena Vukotic, Maurizio Nichetti, Amanda Sandrelli, Elena Sofia Ricci, Renato Scarpa, Caterina Sylos Labini, Heidi Hansen, Luigi Rosatelli, Lidia Broccolino e Sabrina Parravicini
Soggetto: Maurizio Nichetti
Sceneggiatura: Maurizio Nichetti e Laura Fischietto
Fotografia: Mario Battistoni
Scenografia e costumi: Maria Pia Angelini
Montaggio: Rita Rossi
Produttore: Ernesto Di Sarro per "Bambù, Cinema e Tv"
Origine: Italia 1993
Durata: 91’

Seguendo le vie affiancate del parallelismo esistenziale, dei se e dei ma... del chissà cosa farei ora se quel giorno.... Oppure, chissà cosa starà facendo LEI, con chi starà e se ora fosse al mio fianco come imposterei la mia vita... e se...

Nella vita reale, con i se e con i ma non si va da nessuna parte. Ma qui siamo al cinema, nella più pura delle finzioni e il regista/interprete (multinterprete conierei in questo caso) è Maurizio Nichetti e il film ha un titolo che già dice tutto: Stefano Quantestorie. Il cognome del protagonista si può prestare a diverse chiavi di lettura: è possibile che Stefano possa vivere diverse storie vissute, in numero tale da poterle definire "tante"?

 

 

La risposta è sì. È possibile pure che sia uno che si fa delle solfe tali che uno può dirgli: ma Stefano, quante storie? Anche in questo caso, la risposta è affermativa. Uno che gioca con la sua vita, lasciandosi condizionare soprattutto dai "se", o vive una vita di frustrazioni o vive diverse vite parallele. La seconda ipotesi è quella che Nichetti ha fatto prevalere nella pellicola, dove i dubbi esternati da Stefano, dalla madre e dal padre, prendono corpo, anzi, prendono vita.

Non manca, in mezzo a tutto ciò, un omaggio a Kieslowski, quando al giovane Stefano occorrono delle disavventure in stazione, simili a quelle capitate al protagonista di Destino cieco.

Marcello Moriondo

 

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