-

----

NON TI MUOVERE

Presentato nella sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes 2004

Regia di: Sergio Castellito
Attori: Sergio Castellito, Penélope Cruz, Claudia Gerini, Angela Finocchiaro e Marco Giallini
Origine: Italia 2004
Distributore: Medusa
Link: www.medusa.it www.cattleya.it www.capitolfilms.com www.margaretmazzantini.com
Durata: 125’
Programmato dal 12 marzo 2004

Il film parte subito bene nel senso della tensione drammatica, con la paura che al neurochirurgo gli muoia la figlia, in pericolo di vita. Nell’attesa si pensa al passato. Infatti in una giornata di pioggia, uno stop non rispettato, un casco non allacciato, una ragazza di quindici anni che frena, che cade dal motorino, una corsa in ambulanza. In quell’ospedale il padre lavora come chirurgo (sempre in giacca e cravatta, un campione di fermezza e cinismo) e mentre un collega gli opera la figlia, impotente e terrorizzato dalla paura di perdere la figlia, Timoteo ripensa a un’estate arroventata di tanti anni prima, tramite flashback, in un sincero monologo di rimpianti, ardori e tradimenti. Insomma ti passa davanti tutta la vita. Lui è un borghese che non ha mai amato nessuno, egoista distruttivo, estraneo a se stesso e sposato con Elsa, grettamente impermeabile a tutto. Allora incontrò in una borgata romana una ragazza sfatta e sgualcita dalla vita (una Penélope Cruz imbruttita come mai nella casa in rovina: è lì che Timoteo sfoga sentimenti sadici e d’affetto). Questa donna senza età era vista come prostituta dal riccone deluso, buona solo per una relazione extramatrimoniale. Ma l’esemplare di donna madre, ossessione, bisogno, ignoranza e miseria, era anche l’unico e impresentabile amore del medico e anche angelo custode che lo soccorre e lo salva dall'abisso.

----

-

----

E’ un film di genere, dove magari la regia non sarà perfetta, ma che ha tuttavia uno stile leggero e un montaggio concitato. E’ una pellicola insolita, intensa e quel che più conta visivamente emotiva. E’ uno dei film più importanti della stagione, drammatico e sofferto e denso, dal poco romanticismo per riconsegnare la varietà di sinuosità del romanzo della moglie di Castellitto la scrittrice Margaret Mazzantini (che nella scena finale si manifesta come una visione di nero vestita), premiato con lo Strega e innumerevoli rifacimenti della sceneggiatura per eludere la matrice letteraria. La Gerini è convincente nel comprendere le insoddisfazioni del coniuge, Castellitto è assoluto e la Cruz è capace di annullarsi, dimostrando si sapersi distaccare dal suo standard hollywoodiano ed esibendo anche una ragguardevole spettro di recitazione in italiano.

Maurizio Ferrari

----

home mail

-