BASTARDI SENZA GLORIA
Premio come miglior attore a Christoph Waltz al Festival di Cannes 2009

Regia di: Quentin Tarantino
Attori: Brad Pitt (Aldo Raine), Mike Meyers (Generale Ed Fenech), Eli Roth (Donny Donowitz), Mélanie Laurent (Shosanna Dreyfus), Christoph Waltz (Hans Landa), Diane Kruger (Bridget von Hammersmark), Michael Fassbender (Archie Hicox), Daniel Brühl (Fredrick Zoller), Til Schweiger (Hugo Stiglitz), Gedeon Burkhard (Wilhelm Wicki), Jacky Ido (Marcel), B.J. Novak (Smithson Utivich), Sylvester Groth (Joseph Goebbels), Martin Wuttke (Adolph Hitler), Rod Taylor (Winston Churchill), Julie Dreyfus (Francesca Mondino), Bo Svenson (Colonnello americano) e Enzo G. Castellari (Se stesso)
Sceneggiatura: Quentin Tarantino
Fotografia: Robert Richardson
Scenografo: David Wasco
Costumista: Anna B. Sheppard
Montaggio: Sally Menke
Produttore: Lawrence Bender
Produttori esecutivi: Lloyd Phillips, Erica Steinberg, Bob Weinstein, e Harvey Weinstein
Co-produttori: Henning Molfenter, Carl L. Woebcken e Christoph Fisser
Titolo originale: Inglorious Basterds
Origine: USA e Germania 2009
Distributore: Universal
Link: www.miramax.com www.bastardisenzagloria-ilfilm.it www.uip.it www.universalstudios.com www.universalpictures.it www.universalpictures.com www.paramount.com www.weinsteinco.com www.inglouriousbasterds-movie.com
Durata: 154'
Produzione: The Weinstein Co. e Universal Pictures presentano una produzione Zehnte Babelsberg Film (Germania) e A Band Apart (USA)
Programmato dal 2 ottobre 2009

Quando il cinema diventa arma e divinità

Come rapportarsi ad un film come Inglorious Basterds? Ambientato durante la seconda guerra mondiale, il film s’innalza dalla superficie del nazismo: tematica e periodo storico che hanno lasciato cicatrici indelebili sul volto dell’umanità e che, appunto per questo, si cerca continuamente di ricordare e di non lasciar cadere nell’oblio. Il giorno della memoria, i monumenti agli ebrei, le visite guidate nei campi di concentramento, le mostre di fotografia, i film a tema e tanti altri modi per mantenere viva la memoria al fine di fissare bene il dramma, nella speranza di non ricadere mai più nella follia di quegli anni. Inglorious Basterds poggia su questa ambientazione e ne stravolge la trama, modifica i passi dell’evento. La memoria, che giustamente deve essere dogmaticamente legata alla parola "nazismo", viene assolutamente ignorata da Quentin Tarantino. Ciò che gli interessa è tributare il cinema non solo, come ha sempre fatto, nella forma della citazione. Si tratta di un tributo diverso: un tributo materiale e concreto. Per questo motivo ritengo che sia fuorviante guardare quest’opera da un punto di vista etico o storico. Il film va oltre la storia. E questo è il modo più banale con cui Tarantino rende onore al potere del cinema: ogni film, e tutta l’arte, può stravolgere la realtà e la storia. Il potere è nel mirino di Inglorious Basterds e non nel mirino di uno dei protagonisti. In quello del regista.

Se un neonato è la concretizzazione vivente della nascita, Inglorious Basterds è la manifestazione cinematografica del potere del cinema.

Due sono i momenti che avvicinano l’uomo a Dio: la nascita e la morte. Come in Dio viene riposta la capacità di creare qualcosa dal nulla e di far scomparire ciò che esiste, così l’uomo può mettere al mondo figli dal nulla e può togliere la vita a chi la possiede.

La creazione e la morte sono i due momenti più incredibilmente magici e misteriosi della vita. L’inizio e la fine. Da niente a qualcosa e da qualcosa a niente. Due punti dei quali nessuno può raccontarne il prima, della nascita, ed il dopo, della morte.

Nessun potere può essere superiore al potere di dare la vita e di togliere la vita: Dio e la sua copia imperfetta, l’uomo, rappresentano la massima espressione di ciò che esiste proprio perché dispongono di questi due poteri.

In Inglorious Basterds Quentin Tarantino ha utilizzato un plot di guerra per innalzare il Cinema al livello di Dio e dell’uomo.

Che il Cinema fosse una grande Madre capace di generare un’infinità di figli, una madre con tanti padri-registi, si sapeva. Da sempre il Cinema mette al mondo figli. Appartiene alla natura del Cinema la proprietà di donare la vita a sostanze artistiche. Il Cinema è un’insaziabile fertile madre.

 

 

Ripercorrendo l’intera filmografia di Quentin Tarantino si può affermare che il cineasta si è sempre divertito a scioccare il proprio pubblico. Seppur in quest’ultima sua opera non manchino scene difficilmente guardabili dagli spettatori troppo sensibili al connubio lame-carne umana, la vera novità sta nel trasformare il cinema in un’arma letale.

Ciò che storicamente è stata una macchina di illusioni diventa ora un oggetto funzionale.

Se nascita e morte erano sempre state rappresentate all’interno della pellicola cinematografica, in Inglorious Basterds la pellicola cinematografica si mette a dialogare con la vita reale e diventa un elemento di morte che, bruciando, uccide Adolf Hitler ed i più importanti vertici della Germania nazista, dando vita ad un nuovo corso storico.

L’ebrea Shosanna Dreyfus (Mélanie Laurent) ed il suo compagno Marcel (Jacky Ido) usano la pellicola al nitrato, che brucia tre volte più velocemente della carta, per fare un falò di nazisti all’interno del cinema. Il cinema è il luogo del delitto e, inteso come pellicola, è anche l’arma del delitto: come ha sempre creato, adesso può anche distruggere. Le capacità di dare la nascita e la morte ergono il cinema a Divinità.

Alda Merini disse "Minchia! L’ho sfregiato per l’eternità a quel balordo con quelle poesie di maledizioni!". Quentin Tarantino eleva la sua arte a strumento concreto, che entra nella vita reale sfregiando la storia. Questo è il divino potere del cinema.

Giordano Bernacchini

Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche nell'archivio.

 

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