Trascrizione a cura di Anna Perciante della conferenza stampa con Aldo, Giovanni e Giacomo del 5 giugno 2002 all’Osteria del Treno a Milano sul film "La leggenda di Al, John & Jack".

Giacomo: Lunedì cominceremo le riprese di questo nostro quarto film che provvisoriamente si intitola "La leggenda di Al, John & Jack" ma questo provvisoriamente ormai è definitivo. Questo film ha avuto una preparazione più lunga del solito, quasi due anni per scriverlo e per organizzarlo perché è sicuramente l’avventura produttivo-artistica più complicata della nostra vita. E’ un film ambientato a New York. Saranno 11 settimane di riprese, 7 in Italia, dove gireremo tutti gli interni e 4 settimane negli Stati Uniti a New York, dove le locations saranno a Tribeca, Soho, East Village e vicino ad Harlem. Il film è stato scritto da noi tre, dall’imprescindibile Massimo Venier, Walter Fontana e Paolo Cananzi. Colpo di scena di questo film: abbiamo deciso di rinunciare completamente alle donne, o meglio ci saranno delle donne ma la loro durata in scena sarà di pochissimi secondi e sono tutte rigorosamente over 65 anni.

La regia è a 4: Aldo, Giovanni, Giacomo e Massimo Venier, caso unico.

D: La voglia di fare un film di gangster a New York vi è venuta perché quando avete fatto lo sketch per il primo film vi siete molto divertiti o vi hanno detto che era molto bello e quindi perché non allungare la storia?

R: Sì, è vero, l’input ci è venuto dallo spezzone di "Tre uomini e una gamba": perché non rifacciamo i gangster italo-americani che ci vengono bene? Infatti i personaggi di questo film sono simili a quelli del corto di "Tre uomini e una gamba". Avevamo questa storia e l’abbiamo rimaneggiata per parecchio tempo. Scrivere la sceneggiatura ci ha preso poco più di un anno. Nello scrivere abbiamo cercato di non far nessun tipo di parodia, anche se questo rischio esiste anche perché facendo un film sui gangster nel ’59 tutti i riferimenti visivi che abbiamo sono cinematografici: il noir tipico di quegli anni oppure in anni più recenti i film ambientati in ambienti di mafia.

D: Come mai avete deciso di non avere Marina Massironi anche in questo film?

R: E’ lei che ci ha chiesto di non essere in questo film.

D: Ormai avete fatto di tutto: TV, cinema, libri e cassette, tutto quanto con enorme successo, vi è venuta voglia di fare qualcos’altro, soprattutto da soli?

R: Non ci è mai venuto in mente, funziona così bene in tre, magari in futuro, non si può escludere niente, per ora non ci è ancora passato per la testa.

D: Le locations italiane?

R: Un capannone a Milano.

D: Il budget?

R: E’ alto perché abbiamo deciso di destinare al quarto film molti dei proventi dei primi tre. E’ di 14 miliardi perché c’è una grossa fetta americana che ha fatto lievitare i prezzi molto molto più di quanto non pensassimo. E’ una coproduzione italiana Medusa – A.gi.di s.r.l.

D: Chi farà il personaggio del boss?

R: Aldo Maccione.

D: Come avete scelto le musiche?

R: La colonna sonora è dei Good Fellas, è rigorosamente musica dell’epoca visto che il film è ambientato nel ’59 a New York: blues, soul… I Good Fellas sono una band italiana che esegue benissimo le cover dell’epoca e di pezzi che noi sceglieremo.

D: I sopralluoghi in America?

R: Per le scene che gireremo lì speriamo di utilizzare attori americani ma non per scene particolarmente complicate dal punto di vista del dialogo, per i problemi di doppiaggio. New York forse è l’unica città al mondo dove si possono girare tutti i generi di film. Non abbiamo dovuto ricostruire gli esterni perché abbiamo trovato interi quartieri che hanno mantenuto il sapore dell’epoca e che si adattano benissimo a quello che abbiamo in mente noi.

D: Dopo l’11 settembre avevate rinunciato alla realizzazione del film?

R: No, semplicemente c’è stato un ritardo di circa un mese e mezzo perché proprio in quel periodo iniziava la nostra preparazione del film per cui una parte della produzione che avrebbe dovuto iniziare a cercare dei luoghi per noi e sottoporceli ha slittato. Ovviamente in quel periodo c’era la preoccupazione per noi e per tutti quanti dovevano lavorare negli Stati Uniti.

D: Che tipi di comicità avete in questo film?

R: E’ una comicità di situazioni e personaggi. La storia, l’intreccio c’è.

D: Come gestirete l’uscita quasi contemporanea del film di Benigni?
R: Non c’è nessun problema di sovrapposizione perché il film di Benigni uscirà l’11 ottobre, mentre questo sarà il film di Natale della Medusa.

D: Aldo, Giovanni e Giacomo a New York sono spaesati come Totò e Peppino a Milano?

R: No, perché sono gangster italo-americani integrati nel tessuto sociale.

D: Quante copie ci saranno del film?

R: 700-800 copie.

D: Ci saranno riferimenti a personaggi realmente esistiti in quell’epoca?

R: No, probabilmente ci saranno dei cognomi famosi, però l’abbiamo fatto involontariamente.

 

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