Agli inizi del 2002, ai tempi di George Bush, moglie Valerie e marito Joe e servizi segreti. Lei è un'agente della CIA sotto copertura da 20 anni, esperta in spionaggio sulle armi di distruzione di massa, canadese e lavora su documenti Top Secret sulle armi nucleari in Nigeria. Il marito ex ambasciatore si occupa di terrorismo in Iraq. Al Cairo lei vuole nomi e programmi, sempre ricattando persone ricattabili, alludendo a ripercussioni sulle famiglie. C'è il sospetto che la tensione venga artificiosamente alzata costruendo false prove contro nemici meno pericolosi di quanto siano in realtà. Tutto fila liscio finché il nome di Valerie Elise Plame non finisce pubblicato sui giornali grazie a informazioni passate dal governo americano e allora ci vorrebbe un programma di protezione per la moglie, per quanto il marito sia un personaggio pubblico.

Doug Liman è il regista di Jumper - Senza confini, Mr. and Mrs. Smith e della serie Bourne, qui in un film meno "energetico" e spettacoloso, non "politico" ma pur sempre nervoso e mai banale sul sentirsi male perché ci si sente braccati e colpevoli e in pericolo. Al marito vengono messe in bocca le parole sante di verità e che "la democrazia va difesa da ognuno e non è un privilegio da affidare a poche persone", ma il contesto del messaggio è piuttosto ridotto, presentandosi all'interno di un thriller convenzionale e condotto su bassi profili e pari aspirazioni. Tratto da una storia vera, girato a Washington, Cairo, Giordania e Bagdad, con Joseph Wilson e consorte Valerie Plume che portarono le prove delle falsità del governo Bush e vicepresidente Cheney sui falsi pretesti per entrare in guerra e sulle inesistenti armi nucleari e uranio arricchito di Saddam Hussein con un articolo sul New York Times dal titolo Quello che non ho trovato in Africa, insomma il Ciagate. La coppia Naomi Watts e Sean Penn si riunisce sette anni dopo essere stati protagonisti di 21 grammi-Il peso dell’anima di Alejandro Gonzáles Iñarritu.