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IL QUADERNO DELLA SPESA

Regia di: TONINO CERVI

Attori: (AUGUSTO PAVINATO) Gabriele Lavia, (ANTONIA) Emanuela Muni, (GIUDICE DI GIACOMO) Claudio Bigagli, (GIULIANO MANTEGNA) David Sebasti, (ARMIDA) Domiziana Giordano, (CAVALIER ANGELO MARCONI) Carlo Croccolo, (CONTESSA CELI SANGUINETI) Laura Betti, (CAMEROTTO) Andy Luotto, (ZAMBONI) Massimo Poggio, (ROSADA) Giampiero Cicciò, (GERVASIO) Francesco Burroni, (CONTE RONALDO CELI SANGUINETI) Francesco Guzzo, (CONTESSINA DELFINA CELI SANGUINETI) Giulia Weber, (IOLE) Maddalena Crippa, (PARROCO DON FIRMINO) Renzo Rinaldi, (PROPRIETARIO ALBERGO) Giancarlo Condè, (CAVALIER TOGNOLI) Sergio Forconi, (CLELIA) Evelina Gori e (SINDACO) Luciano Casaredi

Soggetto e sceneggiatura: Rodolfo Sonego

Titolo originale: IL QUADERNO DELLA SPESA

Origine: ITALIA 2003

Distributore: 20TH CEN. FOX

Link: www.20thfox.it

Durata: 150’

Programmato dal 7-03-2003

Dalle note di produzione

Lucca, agli inizi del Novecento. Dopo il grande successo del primo romanzo, lo scrittore Augusto Pavinato attraversa una profonda crisi creativa. Vivacchia nella sua casa, circondato da una piccola corte di amici altrettanto falliti, illudendosi di essere ancora qualcuno. Un giorno, invitato a un pranzo, la sua vita cambierà grazie all’incontro con Antonia, la colta cuoca della contessa Celi Sanguineti. Alla morte di questa, Antonia decide di lasciare la casa, dove vivono i figli della contessa, la poco attraente Delfina e Ronaldo, schizofrenico e sessuomane. Accetterà la proposta di Augusto: allietare, con la sua arte culinaria, la vita dello scrittore e quella dei suoi amici. Nonostante il rapporto fra i due sia burrascoso, a causa del carattere forte della donna, Augusto finisce con innamorarsi di Antonia, decidendo di sposarla. In quel quaderno, dove tutti pensano annoti la spesa, Antonia custodisce un segreto: uno straordinario romanzo che non vuole pubblicare per amore del marito, sempre di più in crisi. Il bisogno economico spinge però Antonia ad accettare un prestito da Giuliano Mantegna, socio della casa editrice del marito. In realtà, quest’uomo infido e falso, mira al suo romanzo, con lo scopo di rovinare Augusto, che qualche tempo prima aveva liquidato le velleità artistiche di Mantegna. Scoperto l’accaduto, lo scrittore si toglie la vita. Al dolore della perdita del marito, si aggiunge quello di vedere il suo "quaderno della spesa", pubblicato da Mantegna che lo firma come autore. Antonia, che non è la donna sempliciotta che tutti vogliono credere, riuscirà a vendicarsi del ladro del suo romanzo, scegliendo poi quella dolorosa solitudine, che come artista si è conquistata.

L’ANIMA E IL CUORE

Il Quaderno di Tonino Cervi e Rodolfo Sonego

"Andai più volte da Rodolfo, chiedendogli di scrivere una sceneggiatura da questo suo soggetto, ma lui rimandava. "Quando deciderò di scriverla sarà tua…" diceva. Finalmente Sonego decise e la sceneggiatura fu mia." Tonino Cervi era da un po’ di tempo alla ricerca di una storia, di una sceneggiatura interessante e di qualità da produrre e dirigere. Conosceva un soggetto che Rodolfo Sonego, uno dei più grandi sceneggiatori italiani, aveva nel cassetto. Il titolo era : IL QUADERNO DELLA SPESA. "Quando la lessi, capii di trovarmi di fronte a un piccolo capolavoro letterario e cinematografico: la sceneggiatura "di una volta". Le atmosfere, la descrizione dei personaggi, le loro solitudini romantiche, la vanità, la prepotenza, gli amori, le impotenze rassegnate".

Per il regista, i dialoghi scritti da Sonego esprimevano gli stati d’animo di ognuno con battute precise e secche, senza sbavature o inutili sproloqui. Le scene poi erano costruite da grande scrittore cinematografico: avvincenti, essenziali, comiche, grottesche, sentimentali e amare.

"Credo che la sceneggiatura, che è l’anima e il cuore di ogni film, in questo caso sia nella "grande regola". Infatti, secondo Cervi, il meccanismo drammaturgico che si sviluppa durante l’arco del film tiene avvinti sino al colpo di scena finale. "L’inaspettata svolta di una donna che con l’intelligenza e il suo inconsapevole e naturale talento si impone all’interno di un ambiente privilegiato, ricco e intellettuale che vive solo intorno all’"IO" maschile. Una donna che vince soprattutto con un’opera letteraria, sorprendendo e sconvolgendo (sino al suicidio) l’inattaccabile vanità intellettuale maschile. Il film vive in un ambiente di fervore letterario-culturale, e provinciale, che ha caratterizzato i primi del Novecento, segnando una svolta nella storia della nostra letteratura. La sceneggiatura descrive con grazia e umorismo sottile le diverse classi sociali, le decadenze e i privilegi dei nobili, i limiti di una borghesia emergente. E poi c’è l’arte e la cultura culinaria italiana, conosciuta e apprezzata in tutto il mondo".

Per realizzare tutto questo, come in tutti i suoi film, ambientati in un’altra epoca, da "L’avaro" a "Ritratto di borghesia in nero", da "Il turno" a "Il malato immaginario", il regista aveva voluto collaboratori in grado di dare al film "quell’immagine affascinante ed elegante, propria del cinema italiano e riconosciuta nel mondo intero".

TONINO CERVI (regia, produzione)

Cervi è mancato nell’aprile 2002. Ma ha fatto in tempo a vedere la prima copia de "IL QUADERNO DELLA SPESA".

Negli anni Cinquanta inizia la sua attività nel cinema come produttore, con il film "Gli innamorati" di Mauro Bolognini, dove lavora anche il padre Gino Cervi. Da quel momento la sua società di produzione è legata ai nomi più prestigiosi del nostro cinema, da Antonioni, "Deserto rosso", a Fellini, De Sica, Monicelli e Visconti, che unisce nel film a episodi "Boccaccio ‘70". E ancora Sergio Corbucci, Luigi Comencini, Luciano Emmer, Francesco Rosi, Alberto Lattuada e i francesi Jean-Pierre Melville e Yves Allegret. Ma a lui si devono anche il debutto di Pier Paolo Pasolini come sceneggiatore, "La notte brava" di Bolognini, e l’esordio nella regia di Bernardo Bertolucci, "La commare secca", e di Florestano Vancini con "La lunga notte del ‘43". Nel 1968, Cervi sceglie lo spaghetti-western, e uno dei suoi attori più rappresentativi, per passare alla regia: Bud Spencer è il protagonista di "Oggi a me…domani a te", scritto insieme a Dario Argento. Seguono "La notta-ta", "Chi dice donna dice donna", "Ritratto di borghesia in nero", realizzato in collaborazione con Goffredo Parise, e "Il turno" da una novella di Luigi Pirandello. Dal genio di Moliere, con Alberto Sordi protagonista, Tonino Cervi realizza le personalissime versioni cinematografiche de "Il malato immaginario" e "L’avaro". Per la televisione ha diretto la miniserie "Butterfly".

Come produttore ha realizzato per Raidue la miniserie "Provincia segreta", con Isabella Ferrari, da un racconto di Rodolfo Sonego.

RODOLFO SONEGO (sceneggiatura)

"La mia fantasia creatrice è nata durante la guerra con i partigiani" aveva detto Rodolfo Sonego. E "Una vita difficile" di Dino Risi nasce proprio dai suoi racconti di combattente durante la Resistenza, quando Sonego pensava a un futuro come pittore. Invece a Roma, dove i suoi racconti intrattengono Ros-sellini, Amidei, Flaiano, Fellini e Zavattini, la sua capacità di narratore è imme-diatamente messa al servizio del cinema. A cominciare da "Roma ore 11" di De Santis e "La spiaggia" di Lattuada, singolare commedia di costume che descrive molto bene gli anni "ipocriti" del nostro boom economico. La com-media, venata spesso di malinconia, sarà sempre il suo terreno preferito. Da "La ragazza con la pistola" di Monicelli a "Il gatto" di Comencini, passando anche per Verdone, "Troppo forte".

L’incontro, negli anni Cinquanta, con Alberto Sordi da a Sonego la possibilità di creare, come lui stesso affermerà, le storie di quei "piccoli uomini che hanno grandi avventure". E’ il cosiddetto italiano medio, mammone, vigliacco, cinico, capace di grandi slanci con un fondo anche tragico. Nascono così "Il seduttore", primo film della coppia Sordi-Sonego, "Il vigile", "Il diavolo", "Il vedovo", "Un italiano in America", "I complessi", "Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compagna illibata", "Amore mio aiuta-mi", "Lo scopone scientifico", "Il disco volante" sino agli ultimi "Nestore l’ultima corsa" e "Incontri proibiti".

Rodolfo Sonego è scomparso nell’ottobre del duemila. Su di lui, è uscito il volume "Il cinema secondo Sonego", un omaggio di Tatti Sanguinetti al grande sceneggiatore italiano.

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