THE MILLIONAIRE
Presentato al Festival di Toronto 2008

Regia di: Danny Boyle
Attori: Dev Patel, Anil Kapoor, Freida Pinto, Madhur Mittal, Irfan Khan, Mia Drake, Imran Hasnee, Faezeh Jalali, Shruti Seth, Anand Tiwari, Saurabh Shukla, Rajendranath Zutshi, Jeneva Talwar, Irrfan Khan, Azharuddin Mohammed Ismail, Sunil Kumar Agrawal, Jira Banjara, Sheikh Wali, Mahesh Manjrekar, Sanchita Choudhary, Himanshu Tyagi e Ayush Mahesh Khedekar
Sceneggiatura: Simon Beaufoy dal romanzo "Q & A" di Vikas Swarup
Fotografia: Anthony Dod Mantle
Scenografo: Mark Digby
Montaggio: Chris Dickens
Musica: A. R. Rahman
Produttore: Christian Colson
Produttori esecutivi: Paul Smith e Tessa Ross
Titolo originale: Slumdog Millionaire
Origine: Gran Bretagna e USA 2008
Distributore: Lucky Red
Link: www.luckyred.it www.patheinternational.com www.pathe.com www.pathe-uk.com www.foxsearchlight.com/slumdogmillionaire www.luckyred.it/themillionaire
Durata: 120’
Produzione: Celador Films, Warner Brothers e Film4
Programmato dal 5 dicembre 2009

Nel 1996 Danny Boyle aveva scandalizzato l’Inghilterra prima e il resto del mondo poi con il suo excursus nel mondo della droga in Trainspotting. La sua visione era stata giudicata allora "eccessiva", per non dire "trasgressiva". Di trasgressione aveva già parlato due anni prima nel film Piccoli omicidi tra amici, in cui l’immoralità era lo specchio dell’ipocrisia, e chi ne peccava non aveva il diritto di vivere; un’arma a doppio taglio che si scagliava anche contro chi l’impugnava. Assorbito poi dagli Usa, è diventato più convenzionale, anche se opere come The Beach fanno sussultare lo spettatore, sia per l’interpretazione che per la riduzione che Boyle ha fatto del libro di Alex Garland.

Molto attento alla letteratura, quando il regista ha ricevuto la sceneggiatura tratta da Le dodici domande di Swarup Vikas, ne è rimasto impressionato e ha accettato di dirigere il film. L’opera in questione è naturalmente The Millionaire. Già, perché le 12 domande in questione sono poste al telequiz indiano equivalente al nostro Chi vuol essere milionario, dove un conduttore presuntuoso (per non dir di peggio) non vuole dividere la scena con un ragazzo degli slum di Mumbai (già Bombay). In gioco ci sono i 20 milioni di rupie del montepremi e l’amore di due giovani. Già si amavano da ragazzini, poi si sono persi e finalmente ritrovati per poi essere separati da un boss criminale, che tiene la ragazza sotto la sua "protezione". Il quiz quindi è una ragione di vita per il giovane, che può mostrare al suo amore, attraverso il piccolo schermo, la propria cultura e parallelamente vincere la somma sufficiente a riscattare la "protezione". L’interrogatorio del ragazzo e le sue risposte alle domande sono il pretesto per raccontare, attraverso dei flashback, la situazione sociale dell’India in questi ultimi anni. Girato al solito con una fotografia splendida, è un film molto attento alla colonna sonora. Tra le varie chicche, c’è anche un ballo in metropolitana che unisce le sonorità e i costumi di Bollywood al ballo stile Michael Jackson.

Marcello Moriondo

 

 

Dal libro di Vikas Swarup

Sviluppare la sceneggiatura dal libro

La genesi de The Millionaire ha origine in una telefonata ricevuta dalla direttrice del settore cinema di Channel 4, Tessa Ross, fatta dalla book scout di Film4, Kate Sinclair, che le diceva di aver letto la bozza di una storia molto interessante. Tessa Ross ha immediatamente opzionato il libro, sebbene allora il libro dovesse essere ancora pubblicato. "Nel periodo intercorso tra l’opzione sul libro e la sua pubblicazione, ho organizzato una cena per scrittori, registi e produttori e ho parlato con lo sceneggiatore Simon Beaufoy, che conosco da molto tempo e con il quale lavoro sempre con entusiasmo", ricorda la Ross. "L’idea gli è piaciuta moltissimo e si è detto subito pronto a collaborare". Beaufoy pensava che la maggior parte degli spettatori del mondo occidentale non avesse mai visto quella parte dell’India che il libro di Swarup esplora. "E’ una Londra dickensiana del XXI° secolo - afferma - Si sviluppa ad un ritmo vertiginoso. I poveri sono più poveri che mai. I ricchi sono più ricchi che mai. E c’è una massa di gente nel mezzo che lotta per migliorare la sua condizione". La premessa del romanzo di Swarup ha consentito a Beaufoy di concentrarsi su due elementi chiave per l’adattamento della storia alla sceneggiatura. Il primo elemento è costituito dalla favola del povero che diventa ricco, e nella quale l’eroe supera ostacoli enormi per raggiungere una conclusione positiva. Il secondo è lo straordinario scenario che fa da sfondo alla storia. Ma c’erano molte difficoltà tecniche. L’adattamento di un libro per lo schermo richiede ad uno scrittore un approccio molto diverso da quello necessario a scrivere una sceneggiatura originale. La sfida era quella di conservare lo spirito del libro trasferendo i suoi personaggi sul grande schermo.

Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche nell’archivio.

 

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