LETTERS TO JULIET
Presentato al Tribeca Film Festival 2010

Regia di: Gary Winick
Attori: Amanda Seyfried (Sophie), Vanessa Redgrave (Claire), Christopher Egan (Charlie), Gael Garcia Bernal (Victor), Franco Nero (Lorenzo Bartolini), Oliver Platt (Bobby) e Luisa Ranieri (Isabella)
Sceneggiatura: Jose Rivera e Tim Sullivan
Fotografia: Marco Pontecorvo
Montaggio: Bill Pankow
Musica: Andrea Guerra
Scenografo: Stuart Wurtzel
Costumista: Nicoletta Ercole
Produttori: Mark Canton, Caroline Kaplan e Ellen Barkin
Produttore esecutivo: Ron Schmidt
Co-produttore: George Barkin
Titolo originale: Letters to Juliet
Origine: USA 2010
Distributore: Eagle Pictures
Link:
www.eaglepictures.com www.letterstojuliet-movie.com
Durata: 105’
Produzione: Applehead Pictures e Mark Canton
Programmato dal 25 agosto 2010

La storia portante si regge su una aspirante giornalista con in mano una bella lettera da innamorata scritta mezzo secolo prima e riguardante un grande amore interrotto. Adesso la ragazza segue l’anziana donna inglese che scrisse la missiva e fermamente convinta di poter riprendere quella storia da dov’era stata interrotta. Quell’americana si intrufola tra le segretarie di Giulietta, che rispondono a tutte le lettere femminili di cuori infranti con risposte scritte a mano e pagate dal comune di Verona (generoso sponsor come altri del settore gastronomico per farsi esaltare buoni prodotti della buona cucina italiana). Guarda caso il fidanzato è uno stacanovista aspirante chef a New York con ambizioni di padrone di ristorante con specialità italiane e ora deliziato ma perso dietro ai suoi affari di bravo studente di cose italiane.

 

 

A parte qualche mandolino di aria napoletana, inevitabile in un film americano, è molto zuccherino nei principi ispiratori, la commedia romantica è completamente slegata dalla realtà e procede con le forzature di una sceneggiatura traballante, tutto un domandarsi se non sia troppo tardi il cercare un antico amore, con uno sviluppo narrativo quasi esclusivamente preparatorio del grande incontro tra i due grandi vecchi. Comunque l’argomento dello scrivere lettere d’amore ha un suo fascino nascosto e senza fine, sullo sfondo di una Verona e Toscana tutta sentimento e niente sesso, e fa pensare al dover raccogliere le occasioni che il tempo ci offre e le sorprese che eventualmente ci riserva. In questo caso ha molto senso vedere il film nella versione originale, con Gael Garcia Bernal che quasi sembra un italiano e Vanessa Redgrave perfettamente bilingue, oltre che essere insuperabilmente maestosa e super espressiva, capace di convincere chiunque che ogni amore si trascina qualche sofferenza.

Cinzia Nolasea

Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti fino al 7 gennaio 2011 e successivamente nell’archivio.

 

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