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ROSETTA

Regia di: Luc e Jean-Pierre Dardenne
Attori: Emilie Dequenne, Fabrizio Rongione, Olivier Gourmet e Anne Yernaux
Titolo originale: Rosetta
Origine: Belgio-Francia 1999
Durata: 91’

Rosetta e’ giovanissima e vive grandi disagi: una madre alcolizzata, per casa una roulotte in un campeggio alla periferia della città, e come se non bastasse si ritrova disoccupata. Per Rosetta è difficile tanto la vita quanto la morte. Tutte e due le vengono negate.

Esiste come se si trovasse in guerra, in guerra col mondo che la emargina e vuole disperatamente, aggressivamente un lavoro per riscattare la propria emarginazione. Un lavoro normale, regolare, come quello di tutti, non solo per sicurezza, ma come simbolo della rispettabilità che perde ogni giorno quando torna a "casa" in quel campeggio–ghetto. Rosetta vuole accanitamente costruirsi un’esistenza, una dignità. Presa com’è dalla sua urgenza di vivere, non ha amici, si muove come un animale braccato, diffidente, si impone violentemente nella vita che la trascura, nella società che la respinge. Mai un sorriso (uno per la verità, debole, indeciso) mai un pianto, Rosetta corre sempre, si affanna e la cinepresa la segue sempre, quasi fisicamente attaccata a lei, lotta insieme a lei. Giornate senza sole, grigie, umide, fredde e fangose. Occupate solo dall’ossessione per il lavoro. Per questo è disposta anche a tradire l’unico amico che ha trovato, disposto ad aiutarla. Rosetta non vuole aiuti, elemosine, vuole il suo lavoro. Non sappiamo cosa ne sarà di Rosetta nel futuro, ma il finale ci lascia sulle tracce di un’emozione ritrovata, di un approccio più umano con la vita.

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La regia non concede nulla alla speranza, anche chi guarda il film vive un intenso disagio. Girato con molta camera a mano, il film ha inquadrature secche e sgraziate, poche parole, non concede neppure la consolazione di una colonna sonora musicale. L’unico suono, l’unico ritmo è dato dal respiro di Rosetta, dal suo affanno. Il film dei due registi belgi ha vinto la Palma d’oro come Miglior film e il premio per la Migliore Interpretazione Femminile al Festival Internazionale del Film di Cannes 1999, dove ha conquistato non solo la giuria ma anche la stampa internazionale.

Mietta Albertini

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