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The Doom Generation: generazione ribrezzo.

DOOM GENERATION

Regia di: Gregg Araki
Attori: Rose McGowan, James Duval, Johnathon Schaech, Margaret Cho, Cress Williams e Skinny Puppy
Titolo originale: The Doom Generation
Origine: USA, Francia 1995
Durata: 85’

Amy è una ragazza annoiata dalla normalità insulsa della vita di tutti i giorni. A condividere con lei il tedio per l’insignificanza delle cose c’è il suo ragazzo, Jordan. Forse egli non è convinto quanto lei, ma è sicuramente vittima delle grandi paure del millennio e i due si amano nei loro 18 anni. Una sera, mentre si sono appartati, fa irruzione nella loro auto un ragazzo che fugge da alcuni picchiatori, e che loro aiutano a fuggire. Fra il nuovo ragazzo, Xavier, chiamato X, e i due precedenti protagonisti si sviluppano rapporti di odio/simpatia, perché egli è una personalità forte, insidioso e invadente.

I tre si lasciano, ma sono costretti a rincontrarsi numerose altre volte, ma i loro incontri sono all’insegna di un legame sempre maggiore, impastati di crimine, di seduzione e della perversione di X.

Il film è chiaramente un B-movie, evidente dal momento della testa mozzata che parla, che si avvolge attorno ai temi del sesso e della sperimentazione promossa dal misterioso X, che trascina i due diciottenni nel tradimento senza colpa, nella ricerca dell’estremo, nel superamento sottile e suggerito dei limiti della sessualità retta ed etero. Tutta la pellicola è un orgasmo di scene di sesso di arti amputati, di persuasioni vicendevoli, con limiti veramente da voltastomaco.
Il sottile filo rosso del demoniaco che pervade la pellicola (più nei vari "666" che in altre motivazioni) sembra preludere alla conclusione violenta e punitiva, come se la traviatura della vita dei due ragazzi debba essere punita con lo stesso sesso che li aveva animati nel viaggio di evasione. Se voleva disgustare e angosciare, è un testo riuscitissimo.

Lucio Fioramonti

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