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The Doom Generation: generazione ribrezzo. DOOM GENERATION Regia di: Gregg Araki Amy è una ragazza annoiata dalla normalità insulsa della vita di tutti i giorni. A condividere con lei il tedio per l’insignificanza delle cose c’è il suo ragazzo, Jordan. Forse egli non è convinto quanto lei, ma è sicuramente vittima delle grandi paure del millennio e i due si amano nei loro 18 anni. Una sera, mentre si sono appartati, fa irruzione nella loro auto un ragazzo che fugge da alcuni picchiatori, e che loro aiutano a fuggire. Fra il nuovo ragazzo, Xavier, chiamato X, e i due precedenti protagonisti si sviluppano rapporti di odio/simpatia, perché egli è una personalità forte, insidioso e invadente. I tre si lasciano, ma sono costretti a rincontrarsi numerose altre volte, ma i loro incontri sono all’insegna di un legame sempre maggiore, impastati di crimine, di seduzione e della perversione di X. Il film è chiaramente un B-movie, evidente dal momento della testa mozzata che parla, che si avvolge attorno ai temi del sesso e della sperimentazione promossa dal misterioso X, che trascina i due diciottenni nel tradimento senza colpa, nella ricerca dell’estremo, nel superamento sottile e suggerito dei limiti della sessualità retta ed etero. Tutta la pellicola è un orgasmo di scene di sesso di arti amputati, di persuasioni vicendevoli, con limiti veramente da voltastomaco. Lucio Fioramonti |
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