RITRATTO DI FAMIGLIA CON BADANTE
Presentato nella sezione "Competizione Documentari Internazionale" al Trieste Film Festival 2010 e al Sguardi Altrove Milano Festival 2010

Regia di: Alessandra Speciale
Immagini: Titta Cosetta Raccagni
Montaggio: Christian Giuffrida
Riprese seconda camera: Gianni Bonardi
Formato di ripresa: Dvcam
Formato di proiezione: Betacam SP
Origine: Italia 2010
Durata: 51’
Produzione: Kenzi Productions

Una regista, la sua famiglia, la badante. Un film sul problema della complessità dei rapporti interpersonali nelle relazioni di cura.

 

 

Note della regista

L'urgenza economica, la necessità di un tetto spingono le donne immigrate a proporsi sul mercato come assistenti familiari (badanti) a basso costo.
Spesso i problemi delle "badanti" sono confusi con quelli più generali delle donne immigrate. Raramente si affronta la criticità del loro lavoro, le difficoltà di relazione e comunicazione con l'anziano e la sua famiglia. E' un tema ritenuto poco "politically correct".
Questo progetto, nato come un documentario sulle badanti per la Provincia di Milano, si è trasformato in corso d'opera nel ritratto personale, intimo e doloroso, della forte relazione che si è instaurata tra mia mamma, mia nonna e la sua badante e del suo progressivo deteriorarsi.
Fino ad oggi il lavoro di cura è stato sottovalutato. Curare, nell'immaginario collettivo, è caratteristica del femminile e quindi ogni donna è ritenuta in grado di svolgere il lavoro di "badante".
Senza negare il valore e l'utilità sociale delle badanti - che rappresentano un'ottima soluzione per la cura degli anziani - volevo volgere uno sguardo - senza buonismi- sul problema della complessità delle relazioni interpersonali nell'assistenza 24 ore su 24 e quindi sull'urgenza di un sostegno economico alle famiglie per una turnazione e una maggiore professionalizzazione dell'assistenza.

 

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